XX Giugno, iscrizione nell’albo d’oro di Carlo Pagnotta

Nella sala dei Notari si è poi svolta la cerimonia per l’iscrizione all’Albo d’oro di Carlo Pagnotta. A dare il benvenuto agli ospiti, tra cui il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi, è stato il sindaco affiancato dal presidente del Consiglio Arcudi. Romizi ha dato lettura alle motivazioni alla base della massima onorificenza della città:

“Uomo di cultura, fondatore e Direttore Artistico di Umbria Jazz fin dalla prima edizione nel 1973, è stato nominato Cavaliere al merito delle Repubblica nel 2006.

La sua passione giovanile per la musica jazz, ha dato vita ad un sogno che, con tenacia e competenza, Carlo Pagnotta ha saputo trasformare nella straordinaria realtà di Umbria Jazz, il più importante festival musicale jazzistico italiano e uno dei più importanti al mondo, che quest’anno festeggia il suo 50° anniversario.

Grazie al suo costante impegno nella promozione dello stile musicale che ha sempre amato e di cui ha subito compreso il valore culturale, abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare il Jazz – riconosciuto dall’UNESCO, nel 2011, Patrimonio Immateriale dell’Umanità – attraverso i suoi più autorevoli interpreti internazionali.

La popolarità che Carlo Pagnotta ha saputo dare a questa forma di espressione artistica ha anche contribuito alla sempre più ampia diffusione del suo insegnamento negli Istituti scolastici ad indirizzo musicale e nei Conservatori, alla nascita di talenti e di un Jazz italiano che ha promosso in contesti internazionali e che, in questi anni, ha avuto modo di emergere ed affermarsi.

La nostra città e la nostra Regione sono l’ammirato palcoscenico che richiama ogni anno turisti ed appassionati da tutto il mondo ed a cui Carlo Pagnotta, con la sua opera e le sue capacità, ha dato e continua a dare crescente ed indiscusso prestigio”.       

A prendere la parola è stato quindi il direttore artistico di Uj. “Questa onorificenza è più per la manifestazione che per Carlo Pagnotta, è per chi lavora tutto l’anno a Umbria Jazz – ha affermato -. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito fin dall’inizio a creare il festival”. Il direttore ha ricordato la recente scomparsa di Adriano Mazzoletti: “Con lui negli anni Cinquanta iniziammo l’avventura dell’Hot Club, poi diventato Jazz Club Perugia. A quei tempi è nata l’idea del festival”. Un ringraziamento lo ha rivolto anche ad Alberto Provantini, scomparso nel 2014, tra i promotori di Umbria Jazz in qualità di assessore regionale con delega al turismo. “Spero che fra 50 anni la stessa onorificenza ci sia per chi ci succederà. Non ho mai pensato che sarei diventato da appassionato di jazz un addetto ai lavori. Sono molto soddisfattodi questo traguardo”.