In Umbria un quarto dei residenti sono anziani: 228.572 hanno più di 65 anni. Annunci roboanti ma senza risorse e servizi

In Umbria le persone anziane rappresentano un quarto della popolazione residente: sono infatti 228.572 i soggetti con più di 65 anni su un totale di 854.137 residenti, mentre gli over 55 sono 347 mila, pari al 39,4% dei residenti. In termini di distribuzione di genere, prevale la componente  femminile. Questa è la fotografia della popolazione umbra emersa nel corso della Conferenza regionale sulle politiche dell’invecchiamento attivo organizzata a Perugia dall’Assessorato regionale alla Salute e alle Politiche sociali. “Nei prossimi anni – ha detto l’assessore Luca Coletto – avremo risorse dedicate alle politiche per le persone anziane che proverranno da fondi diversi, ovvero 250.000 euro da Fondo regionale e 1.500.000 euro dal Fse plus e più in generale anche tutte le risorse del Pnrr nelle Missioni 5 e 6. Ci sarà quindi la necessità di rendere la programmazione efficace ed efficiente, puntando su una governance unitaria per le politiche della terza età”. A parte i fondi del Pnrr, che rappresentano una tantum a carattere straordinario, il resto delle risorse previste dalla Regione sono veramente poche. Sembra più un annuncio roboante piuttosto che un investimento vero e proprio sulle politiche della terza età. Appena 250 mila euro dal Fondo regionale, una cifra irrisoria e assolutamente inadeguata alle necessità. L’Umbria, quindi, è costretta a fare i conti con la diminuzione della fecondità, l’innalzamento della vita media e il tendenziale invecchiamento della popolazione. Parafrasando il noto romanzo di Corman Mc Carthy l’Umbria è sempre più una regione per anziani. Anche l’Istat, nel rendere noti i risultati dell’ultimo censimento, aveva fatto emergere il progressivo invecchiamento della popolazione. Il numero di anziani per bambino passa da meno di 1 nel 1951 a 5 nel 2019 e l’indice di vecchiaia è notevolmente aumentato. L’Umbria registra un’età media di 47,8: è la Regione più anziana subito dopo Liguria (49,4), Friuli (48,1) e Sardegna (48,1). Dati che dovrebbero portare le istituzioni regionali e locali a migliorare l’assistenza sanitaria, tuttora inadeguata per una popolazione che invecchia sempre di più, e a costruire un nuovo welfare regionale per evitare il rischio di povertà fra gli anziani.  Purtroppo in Umbria non sta avvenendo nulla di tutto questo con gli anziani sempre più insicuri, sempre più fragili di fronte a una società che non viene incontro ai loro bisogni. I servizi sono spesso carenti, la disponibilità di geriatri è molto esigua in rapporto al fabbisogno né vi sono prospettive di miglioramento. Con 250 mila euro del Fondo regionale e 1,5 milioni di Fse plus sarà impossibile prendersi cura degli anziani e spezzare la loro solitudine.