La Lega Umbria si affida a Marchetti: rilancio o tramonto. In cinque anni persi settantamila voti

Come sempre ad agitare le acque di un congresso di partito sono gli appuntamenti elettorali. Ma una cosa è l’orgoglio di appartenenza altra chi in questi ultimi due anni ha visto crollare i consensi. Non sarà facile per il nuovo segretario della Lega umbra, Riccardo Augusto Marchetti, provare a rendere compatibile ciò che in questo momento sembra inconciliabile. Oggi il deputato tifernate sarà eletto per acclamazione nuovo segretario regionale del Carroccio, alla presenza di Matteo Salvini. Quasi trecento delegati gli consegneranno le chiavi di un partito in crisi di consensi e disorientato. La sua missione è rimettere insieme i cocci di un partito dilaniato e imploso dopo il boom di consensi di quattro anni fa. Dal punto di vista elettorale, la Lega Umbria ha subito una sconfitta dietro l’altra (Terni, Spoleto, Corciano) e il segretario uscente, Virginio Caparvi, non è riuscito a riassestare una struttura partitica fragile e sfilacciata. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Il futuro segretario si troverà dunque a guidare un partito a pezzi. Del resto il voto delle ultime elezioni politiche lo hanno ampiamente confermato con un misero 7,75% dei consensi ottenuti, rispetto al 20,1% delle precedenti. In termini di voti assoluti (103.056 nel 2018) settantamila voti in meno (33.776 nel 2022). Si potrebbe dire: una caduta drammatica. Nel 2018 era il primo partito del centrodestra in Umbria oggi rischia di essere marginale. Di fronte ad una situazione così difficile il nuovo segretario prova a tirare fuori l’orgoglio di partito. Lo fa ricordando agli alleati due cose: la Tesei non si tocca e non saranno più ammessi politici voltagabbana. Insomma, porte chiuse per chi cambia opinione facilmente e con grande leggerezza, magari per il proprio tornaconto. Per il momento però c’è solo gente che esce dalla Lega e nessuno chiede di entrare. Ce la farà Riccardo Augusto Marchetti a rilanciare il partito umbro ? La Lega è a un bivio e il tempo a disposizione di Marchetti è poco. Il deputato tifernate si troverà di fronte a un bivio: provare a rilanciare l’azione di governo della Lega (soprattutto in Regione) oppure avviarsi verso una parabola discendente senza un punto di ritorno.