Rallenta la curva: “In Umbria siamo al plateau”. Assisi con l’incidenza più alta, 190 classi in isolamento e la Regione resta bianca

Scende l’ Rt settimanale, che calcola l’andamento dei casi sintomatici. L’epidemia sta ancora crescendo ma in Umbria in modo meno deciso di prima. Era chiaro da qualche giorno che l’aumento dei casi ha rallentato ma bisogna tenere conto del fatto che l’ Rt viene calcolato a 10 giorni fa, quindi è un dato che racconta una situazione già passata. Ma anche ieri in Umbria – come è già successo nei giorni precedenti – i guariti (2.190)  hanno superato i nuovi casi  (2.133). E’ lo stesso Marco Cristofori, del Nucleo epidemiologico regionale, a fare una sintesi dell’attuale situazione dell’Umbria: ” L’andamento epidemico non è più verticale, ma finalmente c’è una leggera discesa: possiamo dire che in Umbria siamo al plateau”. La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, mostra un trend in diminuzione rispetto alle settimane precedenti. Un lento raffreddamento della crescita di ospedalizzazioni nei reparti Covid si registra nell’ultima settimana. In sintesi possiamo dire che in Umbria c’è una crescita più contenuta, non esponenziale, del tasso di occupazione dei posti letto da parte di malati Covid sia nei reparti ordinari (dove è stata superata comunque la soglia critica), sia nelle intensive (dove siamo leggermente sotto la soglia di saturazione). Anche questo sarebbe il segnale del picco di Omicron e , nello stesso tempo, un buon termometro delle tendenze sulle ospedalizzazioni. Da alcuni giorni il tasso di occupazione delle terapie intensive è abbastanza fermo: non cresce, non scende. Dunque i nuovi ingressi nelle rianimazioni degli ospedali dell’Umbria, derivanti dai nuovi contagi, compensano quasi alla pari l’uscita dei malati per guarigione o decesso. La Federazione ospedali sentinella  (Fiaso), fa sapere  che dall’ 11 al 18 gennaio l’aumento dei ricoveri Covid nel nostro Paese è stato del 7,1%. Un incremento decisamente più basso rispetto all’accelerazione del 32% registrata nella settimana precedente , dal 4 all’ 11 gennaio. Una inversione di tendenza che  in Umbria inizia a regalare segnali di speranza anche se l’allerta non è finita, assieme alla sofferenza delle strutture sanitarie. Un quadro che “dovrebbe consentire all’Umbria di restare in zona bianca”, secondo l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. Sul versante delle scuole, in questo momento, abbiamo 190 classi in isolamento. Principalmente si tratta dei nidi, delle scuole dell’infanzia e le primarie, con la fascia 3-5 anni più colpita delle altre. L ‘incidenza settimanale per 100 mila abitanti in Umbria registra una media di 1.668 (era 2.151) e tra i distretti sanitari della regione l’unico sopra i 2.000 casi è quello di Assisi, con 2.052. Poi abbiamo Terni 1.894, Città di Castello 1.840, Valnerina 1.721, Foligno 1.681, Nar4ni-Amelia 1.675. Orvieto 1.581, Perugia 1.536, Spoleto 1.532, Trasimeno 1.489, Todi- Marsciano 1.475 e Gubbio-Gualdo 1.470.