Rifiuti, termovalorizzatore in funzione tra sei anni: 160 mila tonnellate trattate in Umbria

Il vicepresidente della Regione Roberto Morroni e la governatrice Donatella Tesei non hanno dubbi: il primo gennaio del 2028, cioè tra sei anni, in Umbria il termovalorizzatore sarà in funzione. L’impianto previsto dal Piano approvato dalla giunta regionale tratterà 160 mila tonnellate all’anno di rifiuti di provenienza regionale, compresi quelli speciali. E’ stato illustrato nel Salone d’Onore di Palazzo Donini il nuovo Piano regionale di gestione integrata dei rifiuta che punta “all’autosufficienza regionale”.  Per la Tesei si tratta di ” un piano fatto con molta attenzione e ci mette al sicuro almeno per i prossimi 30 anni. In Umbria mancava e ne avevamo bisogno”. La governatrice sottolinea che è stato fatto un lavoro ” molto approfondito sia dal punto di vista tecnico che della sostenibilità, dando una risposta concreta alle problematiche che attengono al ciclo dei rifiuti”. Un percorso iniziato nel 2020 – ricorda la Tesei – con una regione “che non aveva un piano dei rifiuti aggiornato anche alle esigenze della comunità umbra e alla situazione del ciclo dei rifiuti”. Durante la conferenza stampa di questa mattina sono stati illustrati i punti del piano che sono, comunque, quelli che erano stati anticipati ad inizio anno con due atti della Giunta e che segnavano già lo scenario di riferimento verso il quale è stata poi orientata la costruzione completa del documento del piano.  Un piano che per Morroni sta ad indicare che in passato “non solo si è perso tempo” ma anche “che la politica ha fallito”. Secondo il vicepresidente di Forza Italia , con delega all’ambiente, il nuovo piano dà all’Umbria due obiettivi. “Da un lato – ha spiegato Morroni – la stabilità, mettendo in sicurezza il sistema della gestione dei rifiuti, evitando il profilarsi di situazioni di emergenza o di ingovernabilità del fenomeno. Dall’altro è un piano che fa compiere all’Umbria un balzo in avanti allineando la nostra regione e l’organizzazione del ciclo dei rifiuti a quella delle zono più avanzate del nostro Paese e dell’Europa”. Più precisamente: ” un piano all’insegna del recupero di materia scandito dall’incremento dell’obiettivo della raccolta differenziata che intendiamo portare al 75%, oltre che dall’uso della valorizzazione energetica come attività residuale  ma capace di dare chiusura al ciclo, e cioè garantire quel passaggio che è mancato per anni al sistema di gestione dei rifiuti dell’Umbria”, ha aggiunto Morroni. Alla creazione del piano – è stato poi annunciato – farà seguito ora anche la raccolta delle osservazioni che poi saranno nuovamente sottoposte all’attenzione dell’esecutivo di Palazzo Donini, prima dell’adozione definitiva che anticiperà così l’inizio del cammino all’interno dell’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni. L’obiettivo dichiarato è quindi quello di raggiungere l’approvazione del piano entro l’anno. A distanza di poche ore arrivano le prime reazioni politiche sul termovalorizzatore e sulla proposta di nuovo piano dei rifiuti.

Thomas De Luca consigliere regionale del M5S –  ” La destra è pronta a saccheggiare l’Umbria trasformandola nel cuore incenerito d’Italia. Proprio nel giorno in cui a Roma brucia l’impianto di Malagrotta, arriva l’annuncio della chiusura degli impianti di trattamento meccanico biologico. Ecco la volontà di far fallire la raccolta differenziata con gravi perdite occupazionali allo scopo di bruciare direttamente i rifiuti”. E’ quanto sostiene Thomas De Luca. ” Il vicepresidente della Regione e assessore all’ambiente, Roberto Morroni, getta definitivamente la maschera sulle intenzioni della Giunta Tesei di spingere l’Umbria verso il disastro finanziario, sociale, economico e ambientale”, aggiunge il capogruppo del M5S. ” L’Umbria, una volta cuore verde d’Italia, si avvicina a diventare il cuore nero dell’incenerimento, spingendola verso il baratro  dell’emergenza rifiuti con l’esaurimento delle discariche riempite da ceneri e scorie. Si tratta di una scelta scellerata”.