Vaccini anche in Farmacia: a luglio l’immunità. Nove casi su dieci dovuti alle varianti

E’ stato siglato l’accordo per la somministrazione dei vaccini anti-Covid in farmacia. I farmacisti dovranno essere abilitati con opportuno corso e la vaccinazione sarà esclusa nei confronti dei soggetti ad estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave-anafilattica. Le farmacie riceveranno come remunerazione 6 euro per ogni soggetto vaccinato. E’ passata la linea del governo che invita tutti i soggetti in campo a fare sistema. Gli obiettivi prefissati per aprile e maggio, pari a mezzo milione di vaccinati al giorno, non sembrano più così lontani. Le dosi in arrivo dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l’immunità per il mese di luglio. Una certezza che anche oggi Mario Draghi si sente di garantire agli italiani. Ma occorre ancora tanta prudenza, guai a fare il passo troppo lungo. Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità conferma che in Italia oltre il 90% dei casi Covid è dovuto alle varianti. Quella inglese , molto presente anche in Umbria, ha ormai una prevalenza dell’ 86,7% (un mese fa era del 54%)  mentre la brasiliana si mantiene al 4%. Compare anche la nigeriana con lo 0,6%, quasi totalmente concentrata nella provincia di Bolzano. Il nuovo report dell’ Iss , rispetto alla variante inglese, valuta la sua trasmissibilità del 37% e – da alcune ricerche – emerge che aumenta anche il rischio di ospedalizzazione e morte. La notizia positiva arriva dall’efficacia dei vaccini: non è indebolita. La variante brasiliana, invece, sembra essere leggermente più trasmissibile ( da 1,4 a 2,2 volte) ed è in grado di eludere l’immunità protettiva provocata da una precedente infezione da Covid. I vaccini approvati sembrano essere leggermente meno efficaci anche se il calo non è stato giudicato pesante. La Regione con la prevalenza più alta di variante brasiliana è l’Umbria con il 32% seguita da Lazio 20,5%, Liguria 13,6%. La variante sudafricana sembra essere più trasmissibile e meno sensibile ai vaccini. Secondo l’ultimo report dell’ Iss ha una prevalenza dello 0,1%. E’ presente in Sardegna, Veneto e Lombardia. Infine la variante nigeriana: in Italia è stata vista per la prima volta a Napoli. Condivide alcune somiglianze con la variante inglese e una mutazione la peggiora. Attualmente si trova in Alto Adige, in Sicilia e Veneto. Nella variante nigeriana il virus sfugge in parte agli anticorpi e indebolisce l’efficacia dei vaccini.