Ambiente, report sullo stato e sulle iniziative per la sostenibilità dell’Università di Perugia

PERUGIA – “Le Università hanno il merito di aver contribuito a far sì che il tema della sostenibilità ambientale uscisse dalla fase della riflessione scientifica ed accademica, per entrare concretamente nei luoghi delle istituzioni e delle politica, di chi insomma ha la responsabilità della programmazione strategica. Da qui, dalle Università, è venuto un contributo straordinario rispetto al tema dello sviluppo sostenibile, attraverso la qualità della ricerca scientifica e dell’elaborazione teorica”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina al seminario organizzato dall’Ateneo umbro per la presentazione del “Report sullo stato e sulle iniziative per la sostenibilità dell’Università degli Studi di Perugia”, cui ha partecipato insieme all’assessore regionale all’istruzione, Antonio Bartolini.

Dopo aver sottolineato l’importante lavoro realizzato proprio sulla questione della sostenibilità ambientale dall’Università di Perugia nell’ambito delle sue competenze e di tutto il suo patrimonio edilizio, così come documentato nello stesso “report” presentato oggi, la presidente Marini ha richiamato l’attenzione sulle sfide che tale tema pone a chi ha responsabilità di governo: “dobbiamo avere la capacità – ha detto la presidente – di guardare al futuro sapendo che oggi la sostenibilità ambientale, a differenza di trenta anni fa quando la si riteneva una opzione, è il ‘modello’ su cui basare lo sviluppo economico attraverso obiettivi molto concreti e realizzabili”.

Una sfida che, secondo la presidente Marini, l’Umbria ha colto con convinzione, attuando concrete scelte che andassero verso una società regionale sempre più orientata verso la sostenibilità, dalla gestione delle risorse idriche, al tema del risparmio energetico e delle fonti alternative di produzione di energia, alla gestione dei rifiuti: “in tutti questi settori – ha ricordato la presidente – abbiamo cercato di adattare le scoperte scientifiche, le innovazioni tecnologiche, sia per contribuire alla modificazione del modello organizzativo del sistema economico e produttivo, sia per indirizzare anche i comportamenti del singolo individuo”.

In questi ultimi cinque anni, infatti, la Regione Umbria, anche attraverso le risorse comunitarie e le stesse direttive europee, ha attuato diverse azioni “tese a migliorare concretamente la propria qualità ambientale – ha aggiunto Marini – e la stessa qualità della vita delle persone”.

La presidente Marini ha citato, a questo proposito, il significativo dato della raccolta differenziata dei rifiuti, “passata in Umbria dal 28 per cento del 2013 al 60 per cento attuale, con città dove si raggiungono punte del 70 per cento ed oltre. Con ciò – ha concluso – dimostrando come sia possibile far entrare direttamente nella vita delle persone un modello di sviluppo ambientalmente sostenibile”.

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