Il Cortile di Francesco tra umanità e cultura. Ospiti Prodi, Tajani e Cacciari. Città serafica di nuovo in primo piano su scala nazionale come centro di dialogo e confronto tra arte e territorio

PERUGIA – Il Cortile di Francesco è un appuntamento a carattere culturale, giunto ormai alla terza edizione, che coinvolge sempre più la società civile, il mondo della politica e dell’arte. L’evento, che si terrà ad Assisi dal 14 al 17 settembre sul tema del “cammino” con una serie di incontri, seminari e conferenze, è realizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal Sacro Convento di Assisi con le Famiglie Francescane, dalla CEU e dall’Associazione Oicos Riflessioni in collaborazione con Diocesi di Assisi, Comune di Assisi e ufficio scolastico regionale per l’Umbria. Numerosi saranno i protagonisti di queste quattro giornate. Tra questi spiccano Antoine Audo, Stefano Boeri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Lucio Caracciolo, Andrea Iacomini, Vito Mancuso, Romano Prodi e Antonio Tajani. Le tematiche su cui ruoteranno le varie iniziative sono quattro: arte e territorio, comunicazione, economia e migrazione. Una delle novità di questa edizione è che alla manifestazione sarà presente una nazione e quest’anno sarà la volta della Francia. Come sostiene Padre Fortunato: “Abbiamo ospitato la Francia perché va ricordato che San Francesco amava cantare in francese”.

A queste parole seguono quelle del Segretario Organizzativo della Conferenza Episcopale Umbra, Amilcare Conti il quale nell’affermare la centralità di Assisi in quanto cuore spirituale dell’Umbria, e ricordando che la città serafica è già stata visitata tre volte da Papa Francesco, sostiene che “questi incontri organizzati devono permettere di procedere con un senso e una meta andando verso l’orizzonte basato sull’amore”. Poi si concentra sul tema principale del primo incontro previsto dal 30 marzo al 1 aprile al Sacro Convento di Assisi, incentrato sul tema “Terremoto, cosa fare?”, mentre il secondo incontro verterà sulla comunicazione e si terrà il 26 maggio ad Assisi. L’iniziativa sul terremoto vedrà la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Commissario straordinario per il Terremoto del Centro Italia, Vasco Errani, e della Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. L’evento sarà aperto alle 21.30 da Philippe Daverio che terrà una lectio itinerante tra gli affreschi più antichi della Basilica Inferiore di San Francesco. Un itinerario in tre tappe per una strategia nazionale di prevenzione e interventi sul territorio nazionale. Sarà l’occasione per conoscere il patrimonio architettonico e la sua salvaguardia dal rischio sismico con alcune riflessione sui dati sismici, la prevenzione, la progettazione. “Occorre saper mantenere e gestire la ‘fragile bellezza’. Il terremoto non si può prevedere, ma sapendo che l’Umbria è una zona a rischio sismico, ci si deve attrezzare per fare prevenzione”. Il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti parla di come si dovrebbe “abitare la terra che si muove, in modo adeguato”, mentre la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini sostiene che “se Assisi continua a parlare al mondo lo deve anche al Sacro Convento. Assisi ha la capacità di essere un luogo di dialogo, confronto, ma anche di stimolo e impulso per vari campi, dalla filosofia alla religione, dalle istituzioni all’economia. Fascino contemporaneo dell’Umbria, una terra che emana spiritualità”. In merito alle riflessioni sul terremoto afferma che “convivere con la sismicità è un cammino che serve per fare tesoro di quello che siamo stati. Di fronte alle calamità naturali non dobbiamo pensare di ricominciare daccapo ogni volta. Con i sismi precedenti, abbiamo fatto tesoro delle modalità organizzative, prevenzione e sviluppo delle competenze tecniche per ridurre l’impatto che i terremoti hanno sul territorio. Abbiamo fatto tesoro di un bagaglio cha dobbiamo valorizzare al meglio per dare avvio alla fase di ricostruzione.  Ora dobbiamo pensare anche a come conservare le strutture architettoniche culturali. A Norcia per esempio molte abitazioni hanno tenuto, mentre le chiese e basiliche sono crollate. Occorre sapere mettere insicurezza anche le strutture artistiche e spirituali”. Conclude Paolo Ansideri dell’Associazione Oicos Riflessioni che afferma che “il Cortile non è solo un evento è anche un momento di dialogo, di formazione e informazione. Assisi può diventare anche il centro di dialogo culturale e interreligioso a livello mondiale, una sorta di G8 della cultura”.

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