Il Governo assente al tavolo Ast, le istituzioni insorgono

PERUGIA – L’assenza del vicepremier Di Maio dal tavolo dell’est viene stigmatizzata pesantemente dalle istituzioni umbre. “La mancata presenza del Vicepresidente del Consiglio e Ministro Di Maio al tavolo sul futuro delle Acciaierie di Terni non è solo un grave e inaccettabile sgarbo”, dice Verini. “Fosse solo questo, ci si scuserebbe e si andrebbe avanti. Ma non è solo questo. Io penso che il Governo in carica non abbia ben chiara la portata delle questioni sul tappeto e delle emergenze. Credo quindi sia giunto il momento di un confronto urgente e a tutto campo tra l’Umbria e il Governo. Ci sono grandi questioni sul tappeto, su cui da anni Regione, istituzioni locali, forze sociali sono impegnate e su cui – va riconosciuto – un confronto leale e costruttivo con i governi degli ultimi anni si era stabilito. Le Acciaierie di Terni sono una di queste. Le questioni legate alla ricostruzione delle zone terremotate sono un’altra. Ci sono aperte serie situazioni di crisi industriali e di gestione degli ammortizzatori sociali. E di politiche attive del lavoro. C’è un tema – quello della fascia appenninica – sul quale mettere a sistema gli interventi e le iniziative delle Regioni a partire da Umbria e Marche e sul quale il Governo nazionale non può latitare. Ci sono questioni nodali legate al futuro delle infrastrutture e alla mobilità: penso a un reale collegamento dell’Umbria all’Alta Velocità, penso all’irrobustimento della rete ferroviaria (e qui anche alle potenzialità della FCU). Allo sblocco dei finanziamenti per la Quadrilatero. Al tema delle risorse per i progetti sulle periferie e i quartieri di Perugia e Terni. Potremmo continuare. Insomma, credo che a rispondere debba essere il Presidente del Consiglio. E’ giunto il momento, a quasi centoventi giorni dalla nascita del Governo, che questo comprenda come vicende di grande rilievo (non solo regionale, ma per l’Italia di mezzo e per il Paese) richiedano non sgarbi, assenze, visite spot, ma una reale e complessiva presa di coscienza e conseguenti interventi. E a farsene carico deve innanzitutto essere il Presidente del Consiglio, che rappresenta il Governo nel suo insieme. Non servono ministri dell’ultimo minuto che magari mettono il cappello su soluzioni costruite con pazienza da mesi a loro insaputa. Non sono sufficienti impegni generici di sottosegretari in visite lampo.  Serve un Governo all’altezza della situazione che rispetti l’Umbria, i suoi problemi e che sostenga – come suo dovere – gli sforzi di una comunità intera”.

Non c’era andata tenera neanche la presidente Marini. “Quella di oggi – aveva detto – è stata una riunione che, oltre ad essere segnata dall’assenza completa del Governo, non ha sciolto gli interrogativi circa il futuro di Ast. Thyssen Krupp, infatti, presente con il responsabile delle relazioni esterne, ha ribadito la non strategicità di Ast per la multinazionale e ha affermato che non ci sono in atto procedura di vendita. Ma al di là di ciò non è stata possibile alcuna concreta interlocuzione sul futuro di Ast che se per Tk non è strategica, lo è invece per Terni, l’Umbria e tutto il Paese. La Regione Umbria, facendo seguito agli impegni assunti al Tavolo Regionale, ha richiesto al Ministro un incontro urgente dettagliando le motivazioni della necessità di una interlocuzione politica su un tema che riguarda non solo Terni, ma l’intera siderurgia italiana ed i suoi impatti con la manifattura del Paese. In questo senso non sono accettabili ipotesi al ribasso o di ridimensionamento della struttura produttiva del sito di Terni. È necessario sapere in quale ottica si muove la strategia nazionale sull’acciaio e per questo serve una interlocuzione politica con la proprietà di TK. Nel caso di cessione del sito serve conoscere il soggetto industriale, il piano di sviluppo, le strategie e le prospettive di una azienda che per capacità tecnologiche e competenze professionali si colloca su un piano di eccellenza nel panorama della produzione di acciai speciali. In tal senso e per questo l’impegno delle istituzioni e delle forze politiche e sociali dovrà essere rivolto a garantire per AST l’individuazione di un acquirente di elevato standing industriale. Un’interlocuzione fra l’azienda e le istituzioni locali e nazionali andrà in ogni caso assicurata sul versante degli interventi di carattere ambientale necessaria a rafforzare le ragioni della presenza del sito ternano”.

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