Le attività commerciali di Magione dicono no alla violenza sulle donne

MAGIONE  – Grande adesione delle attività commerciali di Magione alla proposta fatta dal Comune di aderire alla Giornata internazionale della lotta contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre. In tutte le vetrine, dal centro storico a viale Umbria, sono state esposte scarpe rosse, divenute il simbolo delle tante donne vittime di atti violenti.

«Ci sono gesti che, nella loro semplicità, racchiudono un significato fortissimo. Vedere decine di vetrine essere testimonianza del desiderio che termini questa violenza, che nei confronti della donna possa vincere il rispetto invece che il sopruso, è stata per me una grande emozione di cui sono grata a tutte le attività» – commenta Eleonora Maghini,assessore alle politiche sociali del comune di Magione, che si è fatta promotrice, in collaborazione con il Centro per le pari opportunità e del garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Umbria e dell’associazione Accademia Pietro Vannucci anche dell’incontro pubblico tenutosi nella giornata di ieri sul tema “Il diritto di contare: contro la violenza su donne e minori”.

Nelle relazioni di Silvia Fornari, Università degli studi di Perugia, e di Maria Pia Serlupini, Regione Umbria, garante per l’infanzia e l’adolescenza, è stato affermato il bisogno di una cultura che faccia proprie le idee sulla parità di diritti tra uomini e donne e la necessità di tutela delle esigenze del minore rispetto a quelle dell’adulto. Posto l’accento anche sulla necessità che i servizi di supporto alle donne in difficoltà siano finanziati e non sostenuti solo tramite il volontariato.

L’incontro è stato anche occasione per fare il punto sul centro di ascolto del Trasimenoaperto a Magione nel 2016. Le donne che si sono rivolte al centro, ha fatto sapere Luchia Demosthenous, coordinatrice del Punto di ascolto, sono state in questi tre anni trentatrè di cui venti italiane e tredici straniere provenienti sia dal Trasimeno che dal perugino anche perché, per sicurezza, molte donne preferiscono non rivolgersi ai centri di ascolto del luogo in cui vivono. Forte anche la scolarizzazione della donne maltrattate: sette hanno un titolo di laurea e quindici un diploma di scuola superiore. Come documentano i dati a livello nazionali a causare maltrattamenti sono prevalentemente persone afferenti al nucleo familiare. «Un lavoro che – ha commentato la coordinatrice – è frutto di una rete di servizi».
«L’attività del punto di ascolto – ha aggiunto l’assessore Maghini – va ad aggiungersi, e a integrare, il lavoro che quotidianamente svolgono uffici di cittadinanza, Asl, e Forze di polizia».

All’incontro sono intervenuti Giacomo Chiodini, sindaco di Magione; Monica Paparelli, consigliera di Parità della Regione Umbria; Marcella Binaretti, presidente associazione Pietro Vannucci responsabile del Punto di ascolto.

Alcune delle attività che hanno aderito:
Viale Umbria e zone limitrofe: Donatella abbigliamento, Edilceramica Magionese, Gemini Lounge Cafè, Il Mondo di Lety, Lando Rinaldini, La Proposta Boutique, Maison Bottausci, Mariella Bottausci, Ottica Altavista, Penny Lane, Vivaio Luciana Bottausci, Zugaroni Calzature, Corner Capolsini gioielli.
Nel centro storico le attività dell’associazione Vivi Magione: Gioielleria Capolsini profumeria Cardinali, A&m bijoux, Corto maltese, Perugini abbigliamento, cartoleria Moretti, Ciack viaggi, Anny style, Pasticceria Sirchi.

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