L’Umbria sciopera contro la manovra del governo Meloni: nella nostra regione salari inferiori al resto d’Italia

Venerdì 17 novembre sarà sciopero generale in Umbria. Uno stop per l’intera giornata lavorativa, in tutti i settori pubblici e privati, per chiedere prima di tutto l’amento dei salari, divorati dall’inflazione”.  Cgil e Uil hanno proclamato questa giornata di lotta, che interesserà tutto il centro Italia, per contrastare la manovra finanziaria del governo Meloni che “non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici e lavoratori”. Lo sciopero “è un sacrificio – affermano Maria Rita Paggio e Maurizio Molinari di Cgil e Uil – ma è anche l’unico strumento nelle mani di chi lavora per chiamare il governo e anche le imprese alle loro responsabilità”. Siamo di fonte a una crisi del potere di acquisto dei salari e pensioni senza precedenti – aggiungono i responsabili umbri del sindacato –  L’Italia è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie mondiali, un crollo del 7,5% rispetto al periodo precedente la pandemia. In questo quadro l’Umbria è messa ancora peggio, avendo salari nettamente inferiori alla media nazionale, ma tassi di inflazione tra i più elevati d’Italia. Secondo i recentissimi dati elaborati dalla Cgia di Mestre, la retribuzione media in Umbria si attesta poco al di sopra dei 19.300 euro lordi l’anno, ovvero circa 2.500 euro in meno rispetto alla media nazionale. “Ma nella legge finanziaria del governo Meloni – concludono Paggio e Molinari – non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale. Hanno annunciato 100 euro in più in busta paga ma in realtà è solo la conferma di quello che c’era già, mentre l’inflazione ha falcidiato gli stipendi in media del 17%”. Lo sciopero generale sarà accompagnato da una manifestazione regionale in piazza IV Novembre a Perugia con inizio alle ore 10.