Metodo Montessori, incontro alla Scuola Santa Croce

PERUGIA – Riflettere sull’attualità del metodo montessoriano, tra risorse e prospettive, insieme ai protagonisti storicamente coinvolti nel suo percorso di sviluppo sul territorio – la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Università per Stranieri di Perugia, l’Istituto Comprensivo di Perugia 2 -, anche avviando nuove collaborazioni, come quella di respiro internazionale con la Fondazione eLand: è l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto oggi, a Perugia, promosso a 157 anni dalla sua fondazione dalla Scuola d’infanzia Santa Croce, Casa dei Bambini Maria Montessori, primo asilo infantile di Perugia e prima scuola di metodo. L’iniziativa dal titolo, “Scuola Santa Croce, attualità e prospettive del metodo di Maria Montessori alla vigilia dei suoi 70 anni a Perugia”, è stata anche l’occasione per presentare il progetto di recupero architettonico, strutturale e di valorizzazione dell’Aula sperimentale Maria Montessori, destinata a diventare un “monumento vivente” dove coabiteranno visitatori, bambini ed educatori. “In vista delle celebrazioni dei 70 anni di metodo Montessori a Perugia ed in Umbria (1950-2020) – ha spiegato la presidente della scuola Santa Croce Sabina Orzella – abbiamo deciso di intraprendere insieme alle istituzioni un percorso scientifico di valorizzazione della pedagogia montessoriana che coinvolga, attraverso la costituzione di un apposito comitato, tutti gli operatori del settore. Solo la sinergia con tutti i soggetti istituzionali potrà valorizzare il ‘distretto montessoriano’ ed inaugurare una fase di internazionalizzazione”.

Il progetto parte da una rivisitazione e riscoperta dell’Aula Sperimentale Maria Montessori, patrimonio internazionale della pedagogia scientifica. “Al Santa Croce– spiega Matteo Ferroni, presidente della Fondazione eLand ed ex alunno dell’asilo Santa Croce – abbiamo scoperto un tesoro unico e prezioso, un patrimonio internazionale della pedagogia, un’opera architettonica di enorme valore che mette al centro l’osservazione del bambino: un teatro scientifico creato da Maria Montessori nel 1950, anno in cui venne invitata dall’Università per Stranieri di Perugia a tenere il XXIX Corso Internazionale Montessori, che sarà recuperato e valorizzato in vista delle celebrazioni dei 70 anni del metodo montessoriano a Perugia. L’obiettivo – continua l’architetto Matteo Ferroni che cura il progetto – è creare un ‘monumento vivente’ che sia al tempo stesso museo storico, asilo infantile e centro di pedagogia scientifica, dove coabiteranno visitatori, bambini ed educatori”.

Partendo dallo studio filologico dell’Aula Montessori per la sua designazione a patrimonio storico di interesse nazionale e permetterne il restauro, il progetto prevede la creazione di un museo-archivio che sarà ospitato negli spazi recuperati al piano superiore del Santa Croce, con area espositiva, area di studio e la bellissima terrazza sul tetto dell’Aula Montessori che diventerà un belvedere sul paesaggio umbro. In questi spazi si racconterà la storia dell’Aula Montessori attraverso una collezione permanente composta di materiali originali del corso Internazionale Montessori del 1950, di testimonianze dirette di chi vi ha partecipato e di arredi e materiali didattici storici ancora presenti al Santa Croce. I visitatori potranno poi essere accompagnati sulla «balconata» (nome attribuito dalle maestre e dai bambini nel corso degli anni) per poter effettuare una osservazione pedagogica e sperimentare l’applicazione del metodo Montessori con l’aiuto di maestre-guida.

Anche lo storico giardino pensile della Scuola dell’Infanzia sarà interessato da un’importante opera di valorizzazione. Il centro prenderà il nome di ‘Aula Sperimentale Maria Montessori’ ed interagirà con la scuola dell’infanzia, con la scuola primaria (Istituto Comprensivo Perugia 2) e con l’attiguo centro di formazione per Ie future insegnanti gestito dalle associazioni Maria Antonietta Paolini (riconosciuta dall’Opera Nazionale Montessori) e Montessori Training Center (riconosciuta da AMI) i cui allievi/insegnanti potranno beneficiare dell’aula e del collegato percorso museale. Per valorizzare la dimensione internazionale del centro, la Fondazione eLand lancerà una campagna di internazionalizzazione attraverso il web e una mostra itinerante che servirà non soltanto a far conoscere questo prezioso monumento della pedagogia, ma anche a raccogliere nuove testimonianze materiali e immateriali nel mondo e arricchire i contenuti della collezione permanente e dell’archivio.

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha evidenziato che “Maria Montessori non rappresenta solo un modello di riferimento per tante scuole italiane e del mondo, l’applicazione di un metodo, una scelta pedagogica, ma per l’Umbria è anche espressione di un forte legame culturale. Alla Montesca – ha aggiunto la presidente – Maria Montessori organizzò un seminario che diede vita alla prima pubblicazione del suo metodo pedagogico, qui sorse la scuola elementare rurale anch’essa ispirata al suo metodo e ciò – ha sottolineato Marini – grazie al barone Leopoldo Franchetti ed sua moglie Alice Hallgarten che credettero nel lavoro scientifico che Montessori portava avanti. Le sue intuizioni – ha proseguito la presidente – sono diventate un patrimonio generale, ma ai suoi tempi hanno rappresentato una visione rivoluzionaria. Montessori è stata pioniera in molti campi – ha proseguito Marini – è stata una delle prime tre donne medico italiane con una formazione culturale e scientifica molto elevata e poliedrica che le ha permesso di immaginare di fare cose straordinarie. Ed il legame con l’Umbria si riconferma negli anni 50, quando l’Università per Stranieri di Perugia le ha dedicato un corso, cogliendone la grande valenza anticipatrice. Montessori ha avuto la capacità di istruire ed educare i bambini, di farlo nei posti più sperduti, come le zone rurali della Montesca, ma con una visione internazionale che è ancora oggi attuali negli odierni percorsi educativi e pedagogici”. Soffermandosi sul progetto di riorganizzazione che dovrebbe portare alla costituzione di un Distretto montessoriano a Perugia, Marini ha detto che “ciò testimonierebbe che questo metodo non è una parte della storia del passato ma ha semi utili per un futuro che ha capacità di innovazione. Si tratta di un progetto che, soprattutto se articolato nella parte scolastica e formativa, la Regione può aiutare a rilanciare e sostenere, anche da un punto di vista finanziario”.

Dopo aver ricordato di “essere stato alunno di questa scuola a cui sono legati i miei ricordi di infanzia” l’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini ha sottolineato che la Regione Umbria è interessata a “promuovere la figura di Maria Montessori in quanto l’Umbria è tra i luoghi depositari della sua memoria. Come Regione – ha aggiunto – abbiamo investito nel recupero della Montesca, dove è stata ricostruita la vecchia classe e dove siamo impegnati per il rilancio della formazione nel settore dell’infanzia.

“Dallo scorso anno sono state indirizzate più risorse regionali e nazionali per il settore da zero a 6 anni e come Giunta regionale abbiamo inoltre stanziato per l’anno in corso 200  mila euro che vorremmo aumentare. Maria Montessori – ha proseguito Bartolini – è stata certamente una figura che deve essere rimessa al centro della istruzione e della formazione. Con il suo metodo è stata ambasciatrice del nostro Paese e di ciò dobbiamo essere orgogliosi. A titolo di esempio – ha concluso Bartolini – in un mio recente viaggio in Cina ha scoperto che l’asilo istituito presso l’ambasciata italiana a Pechino usa il metodo montessoriano ed è un luogo educativo molto ambito anche per i figli di altre ambasciate”.

“E’ bello vedere come la storia iniziata da Maria Montessori trova oggi nuovo slancio, anche superando dei momenti di criticità, per affrontare le nuove sfide. –ha detto il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ricordando l’intensità dei tempi in cui è stato egli stesso alunno della scuola Santa Croce- Questo momento è anche un’occasione per capire come associare il movimento montessoriano alla nostra città. E’ da Perugia, del resto, che esso si è propagato, grazie alla formazione degli insegnanti che hanno portato il metodo montessoriano nel mondo. La nostra città ha, dunque, un patrimonio incredibile che deve essere reso riconoscibile non solo fuori da qui, ma anche a noi perugini, che rischiamo di dimenticare questa significativa testimonianza.”

Hanno partecipato alla iniziativa anche Giuliana Grego Bolli, prorettore dell’Università per Stranieri di Perugia, il dirigente scolastico Giovanni Jacopo Tofanetti, Raniero Regni, professore ordinario di Pedagogia Sociale alla Lumsa, Nicola Mariuccini, autore del libro Ninos, e Luana Gigliarelli per l’Associazione Maria Antonietta Paolini e Montessori Training Center.

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