Ok alla legge regionale contro il cyberbullismo, provvedimento in Aula

PERUGIA – Via libera al disegno di legge contro il Cyberbullismo, firmato dalla presidente dell’Assemblea Donatella Porzi e dal capogruppo socialista, Silvano Rometti. Ok arrivato all’unanimità dei. presenti in terza commissione, quindi con l’ok di Solinas, De Vincenzi, Carbonari e Rometti.

La proposta di legge, che ora passa al vaglio dell’Aula, riguarda la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e agli educatori in ordine alla gravità del fenomeno bullismo e cyberbullismo. La Regione promuove iniziative di carattere culturale, sociale, ricreativo, sportivo e sanitario sui temi della legalità e del rispetto reciproco, nonché sull’uso
consapevole degli strumenti informatici e della Rete. Saranno attivati programmi di sostegno in favore dei minorenni vittime di atti di bullismo e cyberbullismo, anche attraverso il supporto di competenti figure professionali e il coinvolgimento di associazioni e istituzioni. Previsti programmi di recupero rivolti agli autori di atti di bullismo.

La norma finanziaria di questo provvedimento prevede 30mila euro per il 2018 nell’ambito del programma “Interventi per l’infanzia e i minorenni” e dal Bilancio regionale di previsione 2018-2020. Beneficiari dei finanziamenti saranno i Comuni, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie regionali e gli enti del Terzo settore attivi da almeno cinque anni nel campo dei disagi sociali dei minorenni o in quello educativo.

Il consigliere Rometti, che sarà relatore in Aula dell’atto, ha ricordato come il primo passo verso il contrasto al bullismo fu fatto con l’introduzione di una sua specifica proposta legislativa, poi confluita all’interno della legge per le politiche giovanili, “ma – ha sottolineato – abbiamo ritenuto di doverci dotare di uno strumento legislativo ancor più centrato sulla problematica e grazie a questo provvedimento andremo a tutelare anche una fascia di età che non poteva essere ricompresa dalla legge ‘1/2016’ (Norme in materia di politiche giovanili), che si rivolge ai ragazzi dai 14 anni in su, mentre questa legge va a tutelare anche i più piccoli”.

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