Showdown a destra, l’altolà di Romizi-Prisco a Progetto Perugia e rischio contraccolpo: l’aplomb di Calabresi e Vignaroli. La Cicchi prende le distanze dal centrosinistra

C’era bisogno di un ulteriore chiarimento ma chiarimento non è stato. A differenza di quanto si è letto in queste ultime ore, l’incontro tra la maggioranza di palazzo dei Priori e la delegazione di Progetto Perugia si è svolto in un clima di assoluta freddezza. Se l’obiettivo era quello di riportare un clima più disteso tra la destra-centro e Progetto Perugia la chiacchierata non è riuscita nell’intento. Due ore di confronto dove le parti hanno ribadito le proprie posizioni. Filippo Calabresi e Francesco Vignaroli hanno ricevuto dal trio Prisco-Squarta-Romizi l’ennesimo altolà: il candidato del centrodestra è scelto e sarà Margherita Scoccia. O dentro o fuori. Calabresi e Vignaroli non hanno però minimamente perso l’aplomb. L’ultimatum del trio di corso Vannucci non ha turbato sicuramente i due che hanno mostrato un invidiabile autocontrollo. Nessuna provocazione è riuscita ad alterare la loro naturale pacatezza. Come finirà lo si saprà prima di Natale ma alcune considerazioni si possono già fare. Sicuramente l’inquietudine maggiore si registra tra i sostenitori della Scoccia che rischiano di perdere un pezzo importante della coalizione e sbilanciarsi troppo a destra. Uno scenario imbarazzante e poco rassicurante in vista delle prossime elezioni. Progetto Perugia, mortificato e umiliato da Fdi e dallo stesso Romizi, è nato come un movimento civico, moderato e ispirato alle idee del cattolicesimo. L’adesione alla candidatura di Romizi, fondamentale per la vittoria, fu una scelta civica legata ad un sindaco moderato e non lontano dalle idee del movimento. Di fronte ad una virata a destra della coalizione e all’imposizione del candidato sindaco da parte di Fratelli d’Italia molti sostenitori e amministratori di Progetto Perugia hanno da subito manifestato malumori e perplessità. Non si tratta, quindi, di semplici “sfumature diverse” ma di veri e propri timori sulle conseguenze della svolta a destra. Che lo scontro era destinato a inasprirsi lo si è capito già da diverse settimane quando lo stesso capogruppo di Progetto Perugia, Francesco Vignaroli, ha sottolineato più volte la necessità di individuare il candidato sindaco “con la città” rifiutando ogni ipotesi di imposizione dall’alto. “L’idea di far scegliere il candidato dai tavoli romani non è gradita”, ha denunciato Vignaroli. Da qualche mese a questa parte i rapporti con il resto della coalizione, soprattutto con Fratelli d’Italia, si sono notevolmente deteriorati soprattutto dopo il tentativo di Romizi-Prisco-Squarta di inghiottire in un sol boccone Progetto Perugia. Nei prossimi giorni, quindi, si andrà alla resa dei conti con due grossi punti interrogativi: quanti amministratori saranno disponibili a salutare la coalizione di maggioranza e, soprattutto, cosa farà l’assessore Edi Cicchi. Due nodi destinati a condizionare profondamente le elezioni comunali del prossimo anno. La Cicchi però, questa mattina, prende le distanze dalla sinistra e sembra chiudere ad una candidatura a sindaco nel centrosinistra. In queste ore c’è chi ipotizza una candidatura di Edy Cicchi in uno schieramento di centro insieme a un paio di liste civiche e Azione di Calenda. Basta aspettare ancora qualche giorno per capire meglio cosa succederà nei due schieramenti.