Strage di Stazzema, fu sterminata anche famiglia di Foligno. Barberini: “Fare memoria perché non si ripeta”

Settantatré anni fa, a Sant’Anna di Stazzema, venne compiuta una delle più orribili stragi naziste. Era il 12 agosto del 1944, furono 560 le vittime, tutte civili, tra cui un’intera famiglia di Foligno. L’eccidio fu compiuto sulla piazza, nelle case e nelle stalle del paese, dove vennero trucidati anziani, donne, ragazzi e bambini.

Tra questi c’erano anche la moglie e gli otto figli del capitano di marina Antonio Tucci, originario di Foligno e in servizio in Toscana. Furono uccisi la moglie Bianca di 39 anni e figli Eros di 13 anni, Feliciano di 10, Anna Maria di 16, Luciana di 15, Grazia di 8, Franca di 5, Carla di 3 e la piccola Maria di soli tre mesi. La famiglia Tucci, residente a La Spezia, per stare più lontano dagli eventi bellici si era rifugiata a Sant’Anna di Stazzema, dove alloggiava in una stanzetta della parrocchia, proprio davanti alla piazza dove fu poi sterminata. Si salvò solo il capo famiglia, Antonio Tucci, che quel giorno era lontano da casa. L’uomo, morto nel 1953, riposa nel cimitero di Foligno, mentre la moglie e i figli sono sepolti nel sacrario di Col Cava, a Sant’Anna di Stazzema in provincia di Lucca, dove stamani si è svolta la commemorazione.

La tragedia di Stazzema è stata ricordata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Sant’Anna di Stazzema è nel cuore degli italiani. Lo spaventoso eccidio nazifascista, compiuto il 12 agosto di settantaquattro anni fa, costituisce uno dei vertici di più sconvolgente disumanità che la guerra seppe toccare, destando orrore tra gli orrori. Al tempo stesso la fermezza e la dignità mostrate dalla popolazione di Sant’Anna nel ricostruire la comunità dopo l’immane tragedia e nel trasmettere ai giovani il ricordo e i valori fondamentali della vita hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese intero, il suo tessuto democratico, la sua cultura di pace”

In Umbria è stato l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, a farlo attraverso un post su Facebook: L’orrore non si dimentica. Il 12 agosto di 74 anni fa la strage di Sant’Anna di Stazzema, dove i nazisti trucidarono 560 persone, tutte civili. Tra queste, c’era anche la famglia Tucci di Foligno. Furono uccisi la mamma e i suoi 8 figli, tra cui una bimba di 3 mesi. Si salvò solo il capofamiglia, quel giorno lontano da casa. Facciamo memoria del passato perché certa storia non si ripeta mai più! Coltiviamo e trasmettiamo, soprattutto ai giovani, i valori della libertà, della democrazia, della solidarietà, della giustizia, del rispetto della dignità di ogni persona perché, in questo momento storico difficile, non prevalgano egoismo e paura. Non è retorica, ma una responsabilità e un dovere morale di tutti noi…”.

Alcuni degli autori dell’eccidio di Stazzema sono stati individuati, tra questi anche Gerhard Sommer uno dei militari nazisti che era al comando della compagnia che eseguì l’orrendo crimine, con la complicità dei fascisti del posto. Nei confronti dell’uomo, oggi 97enne e ultimo esecutore della strage ancora in vita, nel 2014 in Italia è stato riaperto un procedimento per rendere giustizia alle 560 vittime, poi conclusosi con una condanna all’ergastolo. La Procura tedesca, nel maggio 2015, ha invece archiviato il caso perché il boia di Stazzema, seppure condannabile per omicidio, oggi non è in grado di intendere e volere. Una risoluzione che sa di beffa e che amplifica l’orrore.

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