Terni, un pezzo di Pd stacca la spina al sindaco. Pardini: “E’ arrivato il momento di lasciare”

TERNI – Quando anche un pezzo del Partito democratico scaricano il sindaco, la strada per il primo cittadino sembra segnata. I Pardianiani sarebbero in fase di allontanamento dal sindaco Di Girolamo, dopo le ultime vicissitudini legate al sindaco e all’inchiesta Spada. “Spesso si pensa all’onestà, all’assenza di conflitti di interesse, alla capacità di anteporre gli interessi pubblici a quelli privati, la competenza, l’abnegazione: certo tutte caratteristiche importanti per chi fa politica – dice Pardini –  Però se ci pensate bene sono tutti diciamo dei prerequisiti, tutti indispensabili e importanti, ma che ci devono essere a prescindere. Le qualità di un uomo politico a mio parere sono altre e forse quelle importanti solo due: l’empatia e la dignità. Empatia significa essere in sintonia con la gente, capire i cambiamenti di umore, del sentire comune prima che questi avvengano, saper interpretare i bisogni ed anticiparli. La seconda caratteristica è la dignità, cioè saper leggere i mutamenti della società e arrivare a capire di non poter più essere utile al bene pubblico un attimo prima che ciò avvenga e lo percepiscano anche gli altri. Naturalmente per fare questo l’uomo politico deve essere dotato di grande capacità di autocritica, di senso della realtà, ed anche di lealtà verso il partito che rappresenta e verso i cittadini cui si rivolge”.

“Ma veniamo al partito, quali le sue principali caratteristiche: la trasparenza e l’onestà intellettuale( perché l’altra la si da per scontata), queste sopra ogni cosa a mio parere.
Si certo poi è importante il rispetto delle opinioni di tutti, la capacità di includere più che di escludere, il dialogo con gli elettori, ma anche queste sono caratteristiche che devono esistere prima.
Trasparenza ed onestà intellettuale sono invece la cifra di un partito vero, aperto , che dialoga con tutti perché non nasconde nulla, perché è una casa di vetro e tutti possono vedervi dentro.
Bene in questi giorni a Terni io non vedo né empatia né dignità nei politici, che hanno gestito in tutti questi anni la città e non trovo né trasparenza né onestà intellettuale nel partito che ha espresso questa classe dirigente. Basta andare a prendere un caffè in un qualunque bar della città – dice – o andare in fila alla posta, o in un ambulatorio dell’ospedale per capire che si è persa qualunque minima empatia tra la città ed il suo sindaco. Il fossato scavato in questi anni tra città e classe dirigente è ormai troppo profondo, troppo largo perché si possa in qualche maniera colmare”.

“Ed allora dignità vorrebbe che si capisse che è venuto il momento di lasciare – prosegue Pardini – che non si è più utili alla propria città, anzi che se ne costituisce il problema. Ed il partito del sindaco dovrebbe aprire porte e finestre alla città, discutere non nelle segrete stanze, ordendo marchingegni astrusi per perpetuare un occupazione del potere senza fine, ma chiedere scusa alla città e lasciarla libera di esprimersi. Naturalmente un partito trasparente ed intellettualmente onesto deve sapere individuare le vere responsabilità, di chi ha contribuito a creare la situazione attuale e non pretendere di generalizzarle nell’illusione di renderle meno pesanti. Assunzione di responsabilità ed autocritica sono l’altra faccia della medaglia dell’onestà intellettuale. Senza un’operazione di verità pubblica, difficile e magari anche costosa in termini politici, non ci potrà essere nessuna rinascita. Su quelle macerie non sarà più possibile ricostruire un senso di comunità, una rinata credibilità di una nuova classe dirigente, che pur esiste, ma si lascerà spazio solo al qualunquismo o peggio all’assenteismo generalizzati. Per evitare questo disastro esiste un’unica soluzione allora: elezioni subito e primarie aperte alla città per scegliere il candidato sindaco, nuovo e credibile. A lui poi il compito di ricucire gli strappi, di colmare il fossato con la città. E non sarà facile”.

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