Tripudio di colori e vicoli pieni, “Fili in Trama” alla chiusura fa ancora centro

Complice il ritorno del sole e le ultime attraenti iniziative, la domenica di “Fili in Trama” a Panicale fa registrare l’attesa impennata in fatto di presenze e mette il sigillo sull’edizione del decennale della Mostra mercato internazionale del merletto e del ricamo divenuta con gli anni punto di riferimento per gli appassionati e non solo del settore. Tanti, infatti, i visitatori che hanno affollato i vicoli e le piazze del borgo che si affaccia sul maggiore lago umbro, con buona soddisfazione del Gal Trasimeno-Orvietano, che ha ideato l’evento e lo porta avanti con non poca fatica, ma anche con il sostegno di tante realtà e associazioni, in primis “La Trama di Anita” che tenta di mantenere in vita la celebre “Ars Panicalensis”. In mattinata i tanti espositori, ben 52, presenti a Panicale hanno ricevuto la visita del Presidente del Gal comprensoriale, Gionni Moscetti, accompagnato dal Direttore Francesca Caproni, dal Sindaco di Porano Marco Conticelli e dall’Assessore alla scuola e alle politiche sociali del comune di Orvieto, Alda Coppola. “Devo davvero ringraziare e fare i complimenti a tutti gli standisti e alle scuole di ricamo presenti – ha detto Moscetti rivolgendosi a Marco Mannarelli de “La Trama di Anita” – per aver proposto un’offerta di altissima qualità artistica e artigianale. Produzioni di livello e ricchezza anche quantitativa di manufatti hanno ancora una volta reso speciali questo evento. Per questo è nostra intenzione cercare o creare ulteriori occasioni per farli esporre anche in contesti diversi, ospitandoli in altre città, a partire speriamo in un breve futuro ad Orvieto”.

Ma non sono stati solo gli stand e le produzioni a rendere un successo la manifestazione. Apprezzatissimi i tanti eventi collaterali, su tutti concerti, rappresentazioni e mostre. La giornata di chiusura ha visto la magistrale interpretazione del controtenore Stefano Guadagnini e dell’organista Eric Eade Foster nel Concerto di Mezzogiorno intitolato “L’organo in canto fra Roma e Napoli” e l’intrigante “azione scenica” per un solo spettatore (ogni 13 minuti per tutto il pomeriggio) Fragili fogli, omaggio a Edina Altara” che narra la vita della celebre artista e stilista sarda di metà ‘900, raccontata dagli attori cagliaritani Aurora Simeone e Marco Nateri. Quanto alle mostre, seguitissime quelle fotografiche itineranti, con foto esposte in tutti gli esercizi commerciali di Panicale, “Donna nel sociale” a cura di Roberta Costanzi, Graziella Mallamaci e Marco Pareti e “Un amore, dal grigio al colore” realizzata dall’associazione “Vivo a colori” presieduta da Claudia Maggiurana. E poi le tante mostre di pittura: in particolare, tra le tante, quasi ad unirsi al blu del cielo tornato limpido, quella dal titolo “Je suis “bleu” de toi” con le opere dell’artista di origini belghe Denise De Visscher, che dal 1973 e fino alla scomparsa visse con il marito Italo Cichi proprio a Panicale. Un’esposizione capace di porre in risalto l’attenzione che l’artista aveva per l’infinito rappresentato nelle sue tele, appunto con il colore blu, tipico del cielo e del mare che simboleggiano per eccellenza l’infinito e l’immensità. Proprio come infinite e immense e sono le tecniche e le produzioni che esaltano l’arte del ricamo e del merletto, narrata sulle colline lacustri da “Fili in Trama”.