Valle umbra sud, diminuiscono gli abitanti: gravi Nocera, Valtopina, Sellano e Gualdo Cattaneo

FOLIGNO – Grave situazione per gli abitanti della Valle Umbra Sud, in costante diminuzione. Lo dicono i numeri resi noti dall’Ires Cgil. “Ragionando su un arco temporale ampio (2011-2019,) emergono dati interessanti sull’andamento e sulle tendenze demografiche della Valle Umbra Sud. In linea con la situazione regionale – dice Mario Bravi, presidente Ires Cgil – nel 2018 c’è stata una leggera diminuzione degli abitanti anche nella città capoluogo,Foligno,che passa da 57.164 abitanti a 56.999 con una diminuzione dello 0,29%”.

“Ma il trend più interessante da approfondire nelle cause profonde,è su un trend più lungo: 2011-2019. Prendendo in esame i 9 comuni che corrispondono alla zona sociale di Foligno, abbiamo complessivamente una diminuzione degli abitanti che passano dai 99.279 del 2011 agli attuali 98.621(-0,64%). Molto diversificata è pero’ la situazione delle varie realtà. Si registra nel periodo 2011-2019 un aumento a Foligno che passa dai 56.045 abitanti del 2011 agli attuali 56.999(+1,8%). C’è una leggera diminuzione a Spello da 8.631 abitanti nel 2011, agli attuali 8.565(-0,9%) e a Trevi che passa da 8.474 abitanti nel 2011,agli attuali 8.363(-1,4%)”.

“Più consistente la diminuzione degli abitanti a Bevagna, passata dai 5.140 del 2011 ,agli attuali 5.013(-2,4%) e Montefalco da 5.763 nel 2011, agli odierni 5.577(-3,5%). Pesantissima invece la situazione negli altri 4 comuni:Nocera Umbra passa dai 6.177 abitanti del 2011, agli attuali 5.711(-6,7%). Valtopina passa da 1.486 del 2011, agli attuali 1.380(-7,1%).Gualdo Cattaneo da 6.472 abitanti nel 2011, a 5.965 nel 2019(-7,8%) .Sellano passa da 1.151 abitanti nel 2011, agli attuali 1.048(-8,8%). Le linee di tendenza sono chiare:Foligno pur aumentando gli abitanti non riesce a far fronte alle perdite complessive dell’area.Dove le zone piu’ interne sono quelle piu’ colpite da un vero e proprio processo di spopolamento in atto. Le misure bandiera di questo Governo ed in particolare il cosiddetto “reddito di cittadinanza,che non fa i conti con i problemi veri del territorio rende la situazione ancora piu’ difficile e precaria! Servono infatti investimenti e non promesse a distanza(100 e 250 km) difficilmente realizzabili!”.

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