Perugia, “Se son rose…appassiranno”. La nuova vita del Teatro Bicini tra cabaret e jazz

PERUGIA – Comincia il conto alla rovescia per il concerto-evento al Teatro «Franco Bicini» che dopo aver aperto con varie proposte le sue porte all’opera ora tenta la carta del jazz. Un jazz/cabaret fatto di virtuosismo e canzoni “strampalate” affidata a un grande musicista con una sua personalissima vena comica.
Asso nella manica è il pianista-tastierista-compositore Maurizio Marrani, già noto agli amanti del genere per la sua attività come solista o come leader del quartetto che porta il suo nome. Un musicista completo, un’eccellenza umbra che vanta un palmares da capogiro: un diploma in Pianoforte Classico e una Laurea in Pianoforte Jazz conseguiti al conservatorio di Perugia, che ha preso parte a manifestazioni e festival come Umbria Jazz, Jazz Fest, Metronome, Young in Town, Siena Jazz 2, Gubbio Noborders, Ciampino Jazz Festival, Viterbo Jazzup, collaborando con Massimo Manzi, Jo Ann Pickens, Pierre Drevet, Manu Roche, Daniele Di Gregorio, Marco Tamburini, Alberto Borsari, Stefano Cantini, Maurizio Giammarco, Fabio Zeppetella, Luciano Biondini e molti altri, pubblicando l’album “Solo in Oslo” registrato al Rainbow Studio di Oslo, e dividendosi con la sua attività di didatta presso le Scuole Comunali di Musica, Enti Pubblici ed altre Istituzioni Scolastiche Statali dell’Umbria.

Il suo ultimo lavoro, realizzato con il suo quartetto che lo vede assieme ad Angelo Lazzeri (chitarra), Giordano Brufani (contrabbasso) e Nicola Polidori (batteria) è fresco di pubblicazione e si intitola “Azur Planet”: un pout-pourri di brani suoi o standard riarrangiati che strizzano l’occhio alla musica afroamericana, alla Soul Music degli anni ’60, Jazz-Rock, Fusion, Bossanova, Blues e colonne sonore dei grandi film.
Maurizio Marrani non è alla sua prima esperienza teatrale: nella sua sterminata attività ha già preso parte allo spettacolo “Il mago” con Eugenio Allegri e ha collaborato con la compagnia teatrale di Perugia “Liminalia”. Ma questa volta si presenta in una veste nuova, con un suo recital solista dal titolo “Se son rose… appassiranno” dove sfodera la sua “doppia faccia” tra Bollani e Paolo Conte, raccontando le sue canzoni/storie jazz tra lo stralunato e il sornione e punteggiandole con la sua nota capacità di improvvisazione al pianoforte. Una versione virtuosistica jazz di Elio e le Storie Tese godibile anche da chi ascolta jazz dal vivo per la prima volta. Una serata di grande musica, dalla forte impronta cabarettistica, che conquisterà sicuramente il pubblico del Teatro «Franco Bicini»

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