Spoleto rende omaggio al maestro Menotti a dieci anni dalla scomparsa

SPOLETO – La città rende omaggio a Gian Carlo Menotti, il fondatore del Festival dei Due Mondi, in occasione del decimo anniversario della morte del grande compositore (Cadegliano Viconago, 7 luglio 1911 – Monte Carlo, 1º febbraio 2007). L’ingresso al concerto è libero ma è necessaria la prenotazione.  Sul palco del Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi, sabato 4 febbraio alle ore 21, saliranno il soprano Lucia Casagrande Raffi, il baritono Mauro Borgioni, Piergiovanni Domenighini all’organo, l’AdCantus Ensemble Vocale di Foligno, il Coro Polifonico ORPHEUS di  Rieti e l’Orchestra Filarmonica “Centro d’Italia”. Dirige il Maestro Francesco Corrias. Il concerto di quest’anno – dal titolo There once lived a Man in a Castle (Viveva un tempo un uomo in un castello) – è l’esordio di The Unicorn, the Gorgon and the Manticore, considerata dalla critica e da Menotti stesso il suo massimo capolavoro. È il castello dell’artista, la sua turris eburnea che richiama anche la Rocca, uno dei simboli della città di Spoleto.

Con la messa celebrata dal Vescovo Boccardo e il concerto organizzato con la collaborazione del consigliere Giampaolo Emili e del maestro Corrias viene inaugurato anche  l’Anno menottiano. Spoleto deve molto  al genio e alla passione che hanno animato la vita del Maestro Menotti che ha trasformato Spoleto  in un teatro a cielo aperto e con il Festival l’ha reso famoso in tutto il mondo. Gian Carlo Menotti è parte essenziale della storia della Spoleto degli ultimi sessant’anni. Per celebrare il prossimo Festival – che sarà appunto il 60esimo – verrà organizzata anche  una mostra dedicata al Festival che punta a coinvolgere  tutta la città e verrà realizzata anche una  statua. “Senza Menotti Spoleto non sarebbe la stessa. Grazie Maestro”, così il Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli e l’assessore alla Cultura e al Turismo Camilla Laureti.

“Dal punto di vista artistico – spiega il Direttore Francesco Corrias – il concerto si pone nel decennale della scomparsa con l’esecuzione di uno dei brani più suggestivi mai composti sul tema dell’estremo commiato, ossia il REQUIEM op. 48 in re minore di Gabriel Fauré, presentato nella versione originale del 1893. Attorno a questo capolavoro vengono presentati brani dello stesso Fauré (il Cantique de Jean Racine dedicato a César Franck) e di Maurice Duruflé. A completare il programma, un altro Requiem che palesa il tributo del musicista all’antico e a Fauré: il Requiem di Giacomo Puccini dedicato alla memoria di Giuseppe Verdi. Si tratta dunque di musiche che musicisti hanno dedicato alla memoria di altri musicisti. E che idealmente vengono tutte dedicate a Gian Carlo Menotti. Uncenno meritano gli esecutori, provenienti dal centro Italia, dalle regioni colpite dal sisma ossia Umbria, Lazio e Marche, tutti musicisti in carriera e assai noti nel panorama nazionale e internazionale, che idealmente si stringono in un abbraccio musicale intorno alla figura di colui che per primo ha creduto che Spoleto, e per estensione le nostre terre, potessero diventare territorio di Arte e Cultura”.

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