DIS…CORSIVO. LEGGA PER NOI

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Ma quanto si legge a Perugia! La nomina di Gabriella Mecucci a presidente del Corecom è stata l’occasione per scorrere un bell’elenco di opportunità pubbliche di lettura che poteva essere sfuggito ai più. La Mecucci, infatti, è coordinatrice del “Circolo dei lettori” di Perugia e presta la sua professionalità anche all’associazione “Leggi per me. Pensiero ad alta voce”.

C'era bisogno, nel Corecom, di qualcuno che “leggesse per noi”? Non potevo inquadrare diversamente la questione e la domanda non suoni irriverente, anche perché per me la risposta è affermativa. “Leggere per noi” ciò che la comunicazione in Umbria lascia leggere, spesso, in maniera cifrata e burocratica, è un compito molto ambizioso. Purché non diventi lezioso. Ho scorso, per l'ennesima volta, le cronache della società letteraria del “Circolo” e ho familiarizzato per la prima volta con il sito di “Leggi per me. Pensiero ad alta voce”. Sono strutture belle e capaci iniziative, lodevoli e attive, ma sono pur sempre un po' leziose, conservano cioè quel tratto di separatezza, fra il lettore che si presta e l'ascoltatore che fa il suo mestiere, che le organizzazioni iper formalizzate e ritualizzate incrementano anziché far scemare. “Leggi per me”, ad esempio, è un bellissimo assist per produrre testi in voce a vantaggio di chi fatica leggere, propriamente, o non può leggere affatto. Di questo impegno non trovo traccia nell'attività dell'associazione, che nei suoi appuntamenti ha funzionato da spettacolare passerella per narcisismi poetico-letterari di varia natura. Tranne che per venire incontro a ipovedenti, a persone prive di bagaglio culturale, a giovani e non giovani autori in cerca di un giudizio vero sulla loro produzione. Tutto ciò, a meno che io stesso non abbia “letto male” e abbia bisogno, io stesso, di qualcuno che “legga per me”. Chiedo, perciò, alla signora Mecucci, riprendendo la domanda fatta sopra, di non vivere l'esperienza al Corecom come ulteriore spazio di esercizio a rischio di leziosità, di non “leggere fra di noi”, di andare incontro a quanti hanno bisogno di decifrare un sistema di comunicazione che tende sempre più a camuffare le proprie fonti. Il ruolo della Mecucci al Corecom non è quello di un attento e scrupoloso notaio. Perlomeno, non mi attendo solo questo da una professionista che offre la sua collaborazione a un'associazione che si intitola “Leggi per me. Pensiero ad alta voce”.

Nessuno, in ogni caso, si augura una gestione rosa solo per le prime pagine dei giornali, nessuno chiede svelamenti di cifre, numeri, passaggi inconfessabili o, forse, alla fine sono inutili per chi non ha da difendere un'impresa, radiotelevisiva o stampata, di informazione e comunicazione. Nessuno, però, vuole che ci si trinceri, per l'ennesima volta, dietro il paravento di un universo guidato da sole donne. Questa sarebbe vera ambiguità, sonnolenta attesa di un passaggio di potere, in Umbria, nel segno scontato del matriarcato.

Tutti, infine, facciamo il tifo per una capacità di lettura femminile di processi ed esigenze che ci liberi da una cappa di autoreferenzialità del potere (maggioranza e minoranza) e della comunicazione che non va bene per nessuno, né per il “Circolo dei lettori” né per l'associazione “Leggi per me. Pensiero ad alta voce” né, buon ultimo, per il Corecom di domani. Né, di sicuro, per l'Umbria tutta intera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.