NOSTRADAMUS IN(CERP)AMENT

Non è per il fatto che c’è bisogno di lavori veri lungo le scale mobili. Il tempo scandito dal Grande Nero di Burri nei sotterranei della Rocca Paolina è ruotato, nel suo movimento imperscrutabile, fino a indicare il tempo della revisione, dell’usura e della chiusura temporanea del percorso. Non è per questa congiuntura che Nostradamus si lamenta. Visite guidate a parte, nel tratto di Rocca attraversato dal percorso mobile c’è un solo “negozio” aperto tutto l’anno, una galleria d’arte, un Centro espositivo con un po’ di gloria e un po’ di malanni, che resta pur sempre l’unico “esercizio”culturale permanente ospitato lungo le rampe della scala mobile. Anche il Cerp, dunque, in ogni caso non può non fermarsi o rallentare con tutta la macchina della quale è parte: e questo è il lamento di Nostradamus. Per visitarlo, una possibilità, l’unica, è quella di salire da Porta Marzia, ma certo informare per tempo di questa possibilità sarebbe stato ben altra cosa che comunicarlo all’ultimo minuto, a programmi espositivi già deliberati.

E poi, si fa sapere, a rischio e pericolo del Cerp, perché i lavori che si preannunciano sulle scale mobili non dovrebbero essere proprio silenziosi. Insomma, comunque vadano le cose, se la scala mobile s’inceppa, il Cerp “s’incerpa”, subisce un danno, è portato a far maturare i suoi problemi anziché a mostrare la dignità delle attività che vi si svolgono.
Ragioniamo, dunque, per il futuro. Chi metterà a sistema un’offerta culturale permanente che accompagni il visitatore lungo le scale mobili e faccia rivivere questi sotterranei come se il sole precinquecentesco battesse ancora sulle torri e le case dei Baglioni, s’insinuasse per i vicoli e rischiarasse l’ingresso di nuovi negozi, gallerie d’arte o esercizi commerciali di alto, altissimo artigianato?
Così dovrebbe essere stato, per Nostradamus, da anni, con un progetto fra pubblico e privato da “capitale” della cultura non solo per un anno. Lasciamo, per ora, a Burri continuare a contare il tempo non “incerpato” dentro la Rocca Paolina, a fare da tramite fra le virtù passate e gli onori del futuro. In fondo, il Grande Nero è l’unica macchina, l’unico congegno che non si ferma – neanche con preavvisi dati per tempo – a causa della manutenzione straordinaria delle scale mobili. Buon segno, in vista del centenario di Burri del prossimo anno.

 

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