Ed eccoci in campo per il derby elettorale fra gli ex rottamati e i rottama tori. Stavolta chi perderà avrà perso per sempre. Ci sono in gioco anche i destini del Paese.
E ora? Nel Pd frantumicchato da forti dissensi interni avanza il Nuovo degli ex rottamati e retrocedono i rottamatori?
La domanda non ha risposte immediate. Né certe. Di sicuro emerge una previsione: che in un mare politico molto più aperto di prima, dovranno remare con vigorosa e travagliata intensità sia gli scissionisti, sia i renziani che si accingono a vincere il Congresso. E’ davvero difficile immaginare l’esito di una partita a scacchi adesso molto scomposta. C’è gente che si sta buttando senza paracadute? O ci sono ‘’potenti’’ che non hanno percepito il valore (sul fronte dei consensi elettorali) di una ‘’navigazione’’ priva di una storica parte della ‘’ciurma?’’? Renzi adesso sta andando incontro al ‘’suo partito’’, il sogno strategico di sempre; Speranza, Emiliano e Rossi devono scoprire se può davvero nascere il ‘’loro partito’’. Su entrambi i fronti si ‘’gioca’’ rischiando l’osso del collo. E chi perderà, stavolta avrà perso per sempre. Questo non è una partita con l’andata e il ritorno. E’ a turno secco: o dentro, o fuori. Il tosco Matteo ha già sentenziato: ‘’Non li seguirà nessuno!’’.E se lo dice bisogna supporre che abbia motivi per lanciare una così netta profezia.
Gli altri replicano:’’Al nostro fianco i due milioni di italiani che dal 2014 in poi hanno perso fiducia nel Pd renziano’’.
Se fosse un derby calcistico bisognerebbe dire che ci accingiamo ad assistervi con l’emozione dei tifosi. Trattandosi, invece, dei destini del ‘’Paese-Italia’’, bisogna ammettere che saliremo sugli spalti dello Stadio elettorale più angosciati che elettrizzati.
RINGHIO