Ennesimo ‘’incidente’’ del sindaco Marino. Vola ancora negli Usa mentre langue il conto alla rovescia verso il Giubileo. Lo colpisce la storica (e chiassosa) smentita del Papa.

Parola di Papa: ‘’Io non ho mai invitato all’incontro di Filadelfia il sindaco Marino’’. Più che una precisazione sembra un messaggio, un monito, un avviso…ai tardivi naviganti romani del Giubileo.

Questo Pontefice non finisce più di sbalordire. Non esita, addirittura nel corso del viaggio di ritorno a Roma dagli Usa, a smentire le voci (interessate o malevole?) che accreditavano un invito…a pranzo del Santa Padre rivolto al capo della città cristiana per antonomasia. Il tono del Papa (solitamente, si sa, molto mansueto) stavolta è apparso secco e perentorio: Ha ripetuto due volte ‘’Chiaro?’’. Come dire ‘’ si smetta di far girare illazioni false e palesemente sgradite’’.

Il povero Ignazio Marino appare sempre più ridotto a macchietta: per colpa sua? O, peggio, inconsapevolmente?

E’ chiaro che la drastica puntualizzazione pontificia, ergendosi a ‘’caso’’, impone ai cronisti di ripercorrere al volo i molti ‘’incidenti di percorso’’ di questo sindaco, turbato da una troppo lunga serie di episodi negativi o non proprio esaltanti. Qualche tempo fa perfino perfino il segretario del suo partito- Matteo Renzi- lo ha di fatto declassato, finendo poi con il commissariarlo con l’intervento operativo del Prefetto Gabrielli. Lui come si batte nella tempesta delle voci non entusiastiche che lo circondano? Vola continuamente via da Roma. Spesso va in America. Ma non solo. Al Campidoglio- sua residenza istituzionale- c’è ogni tanto. Va e cerca (trova?) contatti internazionali. Intanto, a settanta giorni dall’inizio del Giubileo indetto da Papa Francesco, Roma evidenzia (dicono gli esperti) un grave ritardo rispetto ai lavori programmati per ospitare con dignità milioni di persone che arriveranno da tutto il mondo.

Cosa resterà nella pagine dei libri di storia della sindaca tura capitolina di Ignazio Marino? Di certo la secca smentita di un Papa che è vessillifero di misericordia e comprensione. Se il mite Francesco è sbottato vuol dire che era proprio seccato. Vuol dire anche che certi accostamenti lo disturbano. E significa pure- osservano i commentatori più vicini al Vaticano- che il successore di Pietro è perlomeno dispiaciuto nel constatare che non c’è sollecita gratitudine verso il maestoso regalo che il Papa, con il Giubileo straordinario, ha fatto a Roma.

Oggi davvero il Tevere marca le distanze fra le due facce di Roma. Il sorridente Marino (bicicletta per i fotografi, aerei continui per se stesso) affronta l’ennesima burrasca irritandosi (anche lui con telecamera in volo) con chi fingeva di ignorare che a Filadelfia c’è andato su invito del suo amico sindaco. E sia. Ma era proprio necessario lasciare, ancora una volta, Roma mentre incalza il drammatico conto alla rovescia verso l’avvio dell’anno giubilare?

RINGHIO

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