Il codardo delle bestemmie scritte sulle piazze: è roba da psichiatria più che da pubblica sicurezza.

Si invoca lo sbobinamento delle telecamere (funzionavano?) per individuare quei nobili signori che da qualche notte si stanno divertendo a imbrattare le pubbliche piazze con scritte blasfemi che, autentiche bestemmie.

Sì, certo, sarebbe importante individuare questi indomiti diffusori del loro…. più nobile pensiero , però non tanto, e non solo, per sanzionarli penalmente, quanto per l’urgenza di sottoporli ad approfondite visite psichiatriche . Che menti bacate possono avere questi anonimi imbrattatori?

Perché l’interrogativo che emerge è quello che da sempre esplode all’interno delle nostre (normali) riflessioni ogni vota che ci troviamo di fronte ad un bestemmiatore: se in Dio ci credi, o dici di crederci, se lo bestemmi significa che hai bisogno di qualcuno che ti rimetta a posto le rotelle; se, invece, non ci credi, o addirittura sei ateo, perché bestemmi una persona o un’entità che, a tuo avviso, non esiste?

Sei malato, codardissimo signor bestemmiatore. E’ questo il tuo unico modo per suscitare un po’ di attenzione? Se sei così fortemente convinto di ciò che scrivi di nascosto, perché non esci allo scoperto e non ci spieghi i motivi della tua furia blasfemica? Arrivi a comprendere che quelle furtive bestemmie sono soltanto boomerang che rimbalzano sopra la tua scatola cranica completamente priva di contenuti? No, è evidente, non ci arrivi: dunque è giusto individuarti soprattutto per consentire a qualche strizzacervelli di esaminare se il tuo problema è del tutto insanabile. Se così’ fosse- come suppongo- il tuo permanere in mezzo a noi normali non reca soltanto offesa a Dio (che, da misericordioso, potrebbe perfino perdonarti), ma impone margini di rischio collettivo perché constatiamo che c’è un pazzo che gira liberamente al nostro fianco.

RINGHIO

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