Il voto sulla ‘’fiducia’’ programmato per stasera in Senato determina maggiore ‘’Unione’’ o sarà, invece, ulteriormente disgregante della ‘Sinistra’?

Bianchi, rossi o…Verdini? . Stasera sapremo di più sul guazzabuglio di consensi e dissensi che da troppi mesi sta accompagnando il dibattito sulle Unioni civili. Matteo Renzi, verificata la grande difficoltà di ottenere numeri adeguati in Senato, ha stralciato il ‘’disegno Cirinnà’’, lo ha devitalizzato dei punti-cardine, e si è affidato ai diktat di Alfano e alla fiorentinità di Verdini, l’ex braccio destro di Berlusconi. Fra poche ore i conti dell’aula diranno quale è la nuova maggioranza ufficiale del Governo. Indugi, equivoci ed ipotesi, più o meno malevoli, saranno azzerati dal voto perché al maxiemendamento di emergenza Renzi ha applicato la fiducia. Il che significa ‘’vediamo chi sta con noi e chi no’’.

Questa ‘’fiducia’’, così preventivamente contestata, all’interno del Pd, anche da Bersani e compagnia bella, è un contributo alla chiarezza parlamentare o è soltanto un segnale di allarme?

Allarme anche perché imbarcare in maggioranza l’ex ‘nemico’’ Verdini potrebbe determinare ulteriori malumori nella minoranza piddina che da sempre contesta un compagno di viaggio come il toscano espresso dal mondo bancario.

Insomma le ‘Unioni’’ che si voteranno nel secondo pomeriggio di oggi potrebbero essere vieppiù disgreganti per le reazioni di quella ‘’Sinistra’ che da sempre vedono certe fusioni come il fumo negli occhi. Ma la politica, si sa, è l’arte del possibile. E stavolta, in mancanza d’altro, per il Governo è stato possibile fare così. ‘’Realismo’’, dicono i molti che gradiscono. ‘’Cinismo’’, rilevano quelli che disapprovano.

RINGHIO

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