ITALICUM: TANTO (PRESUNTO) RUMORE CONFONDE LE IDEE DEGLI ITALIANI

Umori e malumori politico-parlamentari per il dibattito sull’Italicum, la tanto attesa legge elettorale. Strappi e controtrappi, minacce, diffide, lettere di sollecitazione, appelli alla dignità. E nel contesto aria (o annunci?) di scioglimento delle Camere .

Proviamo ad essere schietti fino in fondo: davvero Il Paese , cioè milioni di Italiani, partecipa di cuore alla discussione su questa revisione normativa? Fra l’altro non riceve nemmeno l’impulso dall’aula di Montecitorio che ieri, lunedi, è apparsa ancora una volta pressocchè deserta proprio mentre si cominciava a sviscerare i ‘segreti’ dell’Italicum. Disinteresse per l’argomento o sindrome del lunedi. Già, non dimentichiamo: il venerdi e il lunedi i parlamentari vanno a casa e, di sera, tornano da casa.

Un po’ di vivacità (qualcuno ha parlato di folklore) l’hanno garantita l’ex ministro-banchiere Passera e i suoi che, per protesta contro la legge elettorale attesa in sala-parto, hanno inscenato una manifestazioncina di piazza: invagaliata e comunque protesi as candire le note tricolori dell’inno di Mameli. Che non era- hanno chiarito- un proclama dedicato alla Meloni, vessillifera del ‘’fraterno’’ partitino della Destra più o meno nostalgica.

Nelle prossime ore l’Italicum diventerà tema rovente anche per i deputati…rientrati dalle ‘’missioni’’ nei loro Collegi. E gli italiani, attraverso le immagini televisive, scopriranno che c’è chi si affanna davvero per garantire la sacrosanta equità del loro futuro voto.

A prescindere dall’esito finale del dibattito, il tanto (presunto) agitarsi potrà servire (speriamo) ad acquisire almeno una certa chiarezza: consentirà, cioè, di comprendere chi sta con chi. Meglio del finto mischione guazzabugliesco che da troppi mesi confonde le idee di quelli che, nel Paese, avrebbero voglia di capirci un po’ di più.

Perché- diciamo la verità- l’eccessivo gioco delle parti non consente ai cittadini di in dividuare…da che parte è meglio andare.

RINGHIO

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