LEVANTE. Considerazioni del mattino / PIANTIAMOLA CON LE NOTIZIE!

Circa un anno fa cominciava la stampa e la diffusione, in Giappone, di un quotidiano che ha il pregio molto singolare di poter far germogliare dalla propria carta delle piantine alla portata di tutti, bambini e anziani, purché in qualche modo lettori del “The Mainichi Newspapers”, giornale dalla tiratura che si conta sui milioni di copie: il foglio, infatti, dal titolo “The Green Newspapers” e recante molte notizie “verdi” di piante e giardinaggio, è stato concepito come elemento della campagna pubblicitaria dell’editore Mainichi per incrementare le proprie vendite.
Tutto dipende – coscienza ecologista e cultura del riuso globale a parte, con relativa progettualità di educazione ambientale oltre che alla lettura – dalla qualità e dalla tipicità dei semi che sono mescolati alla carta, rigorosamente riciclata, nella fase finale della lavorazione dell’impasto da passare alla tipografia.
Dai semi di margherita, ad esempio, nasceranno le graziose piantine occhieggianti dal terrazzo di casa a favore soprattutto di piccoli lettori che, giorno dopo giorno, vedranno spuntare dal loro vasetto fiori dove hanno sotterrato della “banale” carta di giornale sminuzzata. E così via, di seme in seme, fino a costruire il giardino botanico delle nostre letture e l’orto vivo e colorato delle nostre predilezioni letterarie, se è vero che già prima del giornale qualcuno ha stampato interi libri col concetto della stessa “mescola” vegetale.
Un processo, insomma, bello e inarrestabile, che sembra riecheggiare qualcosa dell’ “Indovinello veronese”, collocato temporalmente all’inizio dei tentativi di passare dal latino al volgare italiano, fra VIII e IX secolo dopo Cristo: “Se pareba boves (teneva davanti a sé i buoi, cioè le dita della mano) / Alba pratalia araba (arava bianchi prati, cioè le pagine bianche di un libro) / Et albo versorio teneba (e aveva un bianco aratro, cioè la penna d’oca con cui l’amanuense scriveva) / Et negro semen seminaba (e seminava un nero seme, cioè l’inchiostro con cui si scrivono le parole)”.
Insieme ai semi di una ipotetica margherita – sembra volerci ammonire e ricordare questo antichissimo testo – seminiamo anche inchiostro e scrittura, tritiamo buone idee e perfidi sproloqui, piantiamo in ogni caso le notizie, l’informazione che abbiamo deciso di scegliere e di dare a partire dal patrimonio seminativo che circola in ogni piccola o grande redazione di giornale.
Ora, anche queste notizie, ridotte a poltiglia col loro inchiostro nella terra di un vaso di giardino, se, per un imperscrutabile destino di manipolazione genetica, dovessero mai esse stesse attecchire e germogliare, nessuno s’è mai posto il pensiero che potremmo vedere spuntare, accanto alle margherite, fiori mostruosi di delitti comuni e impudenze politiche, di nefandezze terroristiche e di oscenità finanziarie? Di fronte a questo spettro, avuto nell’incubo di una notte insonne, verrebbe di gridare: “E piantiamola con le notizie!”, desistiamo dall’informare, lasciamo stare la carta stampata, che sia il web a far transitare la buona e la cattiva cultura di domani. Ma dal Giappone, testardamente e con più ottimismo del mio, ci spronerebbero ad andare avanti con la carta stampata: sì, la nostra lettura della carta stampata, piantiamola, mettiamola a dimora essa stessa insieme con le notizie, non si sa mai dovesse germogliare la sua virtuosissima pianta!

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