Unioni civili: adunate di piazza pro e contro il ‘disegno Cirinnà’’. E anche il settimanale ‘Famiglia cristiana’’ si schiera con messaggi particolarmente drastici.

Ed eccoci ala ‘’settimana-chiave’’ per il dibattito parlamentare sulle Unioni civili. Dopo le adunate di piazza a favore del ‘disegno Cirinnà’’ e alla vigilia del ‘Family day’’ convocato per il 30 gennaio da tutte le forze (politiche, laiche o religiose) che non accettano l’equiparazione delle coppie omosessuali al concetto storico di famiglia.

Dopo la Cei si è pronunciato in termini netti anche il Papa. Preso tra più fuochi il Pd cerca elementi di sintesi per evitare rotture traumatiche che potrebbero fuoriuscire dall’ipotizzato voto segreto. I cattolici piddiini hanno lanciato segnali piuttosto espliciti.

Nel cuore della tenzone dialettica si è, ora, inserito anche il settimanale ‘Famiglia cristiana’’ che, con un editoriale, non firmato, ma ascrivibile al direttore, esprime valutazioni inequivocabili:’’Gli italiani non intendono dare una delega in bianco su un tema così importante. Il Parlamento dovrà deliberare, ma non potrà illudersi di decidere passando sulla testa delle persone. La famiglia è troppo importante perché ci si illuda che una scelta delle aule parlamentari venga accettata supinamente-. Per una volta servirebbe davvero maggiore ascolto nei confronti del senso comune del popolo: non ad una certa identità della famiglia e alla possibilità dell’adozione da parte di una coppia dello stesso sesso. E neanche nella forma limitata della stepchild adoption. No al simil-matrimonio. Non alla legittimazione di forme di procreazione artificiale che portano, inevitabilmente, all’uso del corpo delle donne come fabbrica di bambini per altri. Il Parlamento cerchi un punto di equilibrio’’.

RINGHIO

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