Terni, Isrim, settimana clou, istituzioni e politica impegnate a far slittare il fallimento

TERNI – Settimana chiave, quella che si apre domani, per l’Isrim, l’Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui materiali speciali per le tecnologie avanzate. Venerdì 11 luglio potrebbe essere la data che ne segna il fallimento. E’ in programma, infatti, l’assemblea dei liquidatori, nel corso della quale potrebbe essere avviata a procedura, un’assemblea – a quanto pare – non rinviabile. Posto che la strada del fallimento sembra ormai segnata, l’impegno delle istituzioni è concentrato a ritardare lo stesso fallimento nella speranza di trovare aziende disposte a partecipare al salvataggio dell’Isrim. In ballo 32 posti di lavoro.

Per questo motivo istituzioni e politica tengono alta l’attenzione tanto che la stessa domani sarà affrontata a Palazzo Spada a Terni e martedì a Palazzo Cesaroni a Perugia. A Terni infatti è in programma una conferenza dei capigruppo che avrà il il compito redigere un atto di indirizzo, unitario o no si vedrà.

A Perugia, invece, la vicenda è all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa. Nel corso della seduta sono attese le comunicazioni della giunta regionale sulla situazione dell’Istituto. Dovrà riferire dell’incontro che si è tenuto venerdì scorso tra i soci rimasti (Sviluppumbria, Provincia e Comune di Terni) con i commissari liquidatori per mettere in campo un disperato tentativo di trovare un soggetto economico privato interessato, al quale il sistema istituzionale dovrà garantire il suo supporto.

L’Isrim, fino a due anni fa è stata controllata, gestita ed amministrata  da soggetti prevalentemente privati con Regione (attraverso Sviluppumbria), Provincia e Comune di Terni che avevano quote minoritarie.

Sviluppumbria da due anni è ritornata in possesso delle quote originarie per insolvenza del soggetto privato nel pagamento delle quote e ha trovato un’azienda distrutta nei presupposti, coinvolta in vicende di carattere giudiziario e fiscale. Negli ultimi mesi, di fronte all’irrevocabilità degli atti e della situazione, i soci hanno dato mandato a dei commissari di gestire la liquidazione in modo da poter individuare una strada utile per dare continuità e una possibile riqualificazione al progetto originario di Isrim. Un progetto che teneva dentro servizi privati e offerta pubblica di servizi per l’innovazione e la ricerca.

Da qui sono arrivate due proposte: la prima non particolarmente strutturata; l’altra era di un soggetto privato che manifestava la volontà di acquisire la società e tirarla fuori dalla liquidazione. Un percorso serio che però si è interrotto di fronte alle tante attività di indagine riferite ovviamente alla vecchia gestione. A questo punto i liquidatori hanno imboccato la strada che dovrebbe portare alla dichiarazione di fallimento già da venerdì prossimo, a meno di novità eclatanti in queste ore.

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