L’imbianchino del Comune di Perugia che trasportava la cocaina con l’autocarro dell’amministrazione: a volte ricompensato con le dosi

L’imbianchino del Comune di Perugia, insieme ad un detenuto di Capanne pluripregiudicato autorizzato a lavorare all’esterno del carcere,  aveva messo in piedi un bel giro di spaccio. Il suo ruolo era di approvvigionamento e trasporto dello stupefacente, utilizzando l’autocarro del cantiere comunale che gli era stato affidato per la sua attività di dipendente pubblico. L’uomo è stato ieri arrestato e subito dopo licenziato dal Comune. A pensare male di lui sono stati i colleghi della polizia municipale che avevano notato un consumo eccessivo di carburante. Troppi rifornimenti venivano registrati, qualcosa non convinceva chi era addetto alla verifica. In un primo momento, infatti, gli agenti della polizia locale hanno pensato a rifornimenti inesistenti di carburante per mettersi in tasca soldi. Poi hanno deciso di segnalare la cosa alla guardia di finanza che in poco tempo è riuscita a documentare tutto. L’imbianchino di palazzo dei Priori aveva messo in piedi una bella rete di spaccio in città: hashish e cocaina. Ma c’è di più: l’imbianchino aveva una “dipendenza acclarata dalla cocaina”. Così forte che in molte occasioni la sua attività di trasporto della droga veniva “ricompensata” dagli altri della banda direttamente con dosi di cocaina. ” Non ha esitato a mettersi a disposizione, utilizzando il mezzo del Comune di Perugia, e in orari di lavoro, per trasportare un coindagato nei propri spostamenti fra i vari fornitori e acquirenti fornendo quindi un contributo causale effettivo e nella piena consapevolezza dell’attività delittuosa alla quale ha concorso e dalla quale traeva beneficio, ricevendo a volte, per il disturbo, la cocaina da consumare per sé”, scrive il Gip del Tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, che ha ordinato l’arresto. “Si è visto anche come in un’occasione – scrive ancora il Gip –  oltre ad acquistare per se stesso, abbia comprato stupefacente da cedere al nipote, affinché questi, a sua volta, la cedesse a terzi , al fine di ricavarne poi un profitto dal denaro della vendita”. Un imbianchino, quindi, poco attento alle esigenze del Comune e più impegnato a trasportare droga con l’autocarro dell’amministrazione pubblica. Proprio per questo, dopo l’ arresto e arrivata anche la lettera di licenziamento.