Lucio Lupo, Nove domande per Terni sanità

di Lucio Lupo

Un nostro saggio collega soleva dire che “i giornali bisogna leggerli”, e questo si sa, ma, aggiungeva: “è meglio scriverli”.

Seguendo l’insegnamento, oggi, ci esercitiamo su un tema scottante: la sanità. Lo faremo (una volta tanto) non con l’ottica (che ci è usuale) della Perugia “matrigna” ma da osservatori della Conca Ternana.

Procediamo, dunque con le domande:

1) Il direttore generale Casciari ha compiuto un buon lavoro ma la città e l’ospedale non avrebbero meritato di più?

2)  Avere riportato il bilancio in equilibrio è un merito. Ma come dimenticare anni di gestione disastrata sul versante tecnico, per non dire di quello politico?

3) Oggi, dopo 42 anni di operatività, si prospettano interventi di una qualche importanza ma rappresentano davvero la svolta strategica per l’ospedale, per i suoi professionisti, per la città?

4) Quanti investimenti in questi anni sono risultati inadeguati?

5) Quanti nuovi ospedale voluti dal “sistema” e disseminati a pioggia nel territorio regionale sono veramente funzionali al sistema sanitario umbro?

6) Se non  fosse per l’elevata professionalità di medici e paramedici, come avrebbe difeso la sua strategicità la struttura ternana?

7) Oggi le alte professionalità bastano di per sé o non urge riconoscere un ruolo significativo alla città nell’ambito complessivo della regione?

8) Perché  la sede legale della Asl 2 Umbria permane nella sua letterale “provvisorietà”?

9) La piccola Umbria con Terni marginalizzata non è ancora più debole?

Ecco, nove domande e, come si dice: “chiedere è lecito, rispondere è cortesia”. Amen!

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