Perugia, bimbo di 7 mesi maltrattato dalla madre: arrivò in fin di vita all’ospedale

Un mese e mezzo fa arrivò al Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia in fin di vita. A portare un bimbo di appena sette mesi fu la mamma, una 26enne nigeriana, e due connazionali. I medici del Santa Maria della Misericordia riuscirono a salvarlo dopo aver temuto di non riuscirci. Il bimbo, infatti, oltre ad un quadro clinico drammatico, presentava fratture alle braccia. La mamma disse che era caduto e che aveva usato del ghiaccio che gli aveva procurato delle ustioni “bilaterali con infezione”. Il racconto della donna però non convinse i medici che segnalarono immediatamente il caso alle forze dell’ordine. Dall’attività investigativa è emerso  che a procurare le fratture al piccolo sarebbe stata la stessa madre. In occasione del ricovero all’ospedale i tre avrebbero concordato delle “false dichiarazioni” . I due nigeriani, infatti, ” dapprima avrebbero causato un trauma cranico gravissimo” al piccolo, esiti “certamente di un evento traumatico la cui concreta dinamica veniva dagli stessi scientemente mantenuta oscura, quindi di fronte alla gravità della situazione col bimbo incosciente , immergevano il capo del bimbo in acqua causando l’arresto cardiorespiratorio e una grave ipotermia”. Dopo l’arrivo al Pronto soccorso di Perugia il bimbo è rimasto in coma per qualche mese. Ora per la mamma e i due connazionali la Procura della Repubblica chiede il processo, dopo una perizia medico legale del professor Mauro Bacci. L’accusa è sostenuta dal pm Mara Pucci mentre la mamma è difesa dall’avvocato Donatella Panzarola. I due nigeriani sono invece assistiti dall’avvocato  Vincenzo Bochicchio.