PERUGIA, GIORNATA NO VIOLENZA DONNE, PORZI E BRACCO, MASIMO IMPEGNO NELLE SCUOLE

“La Provincia di Perugia, costantemente impegnata a promuovere, soprattutto tra le giovani generazioni, l’affermazione dei diritti umani declinati in ogni loro diversa manifestazione e a contrastare ogni forma di violenza, non poteva ignorare l’invito rivolto dall’Onu all’intero sistema istituzionale mondiale a dedicare questa giornata all’eliminazione della violenza contro le donne”. Lo sostiene in una nota il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, condividendo così quanto espresso in una lettera congiunta, indirizzata agli studenti del nostro territorio, dall’assessore provinciale alla pubblica istruzione, formazione integrata e pari opportunità Donatella Porzi e dalla Consigliera di parità della Provincia di Perugia Gemma Bracco. “Il nostro Ente – prosegue Guasticchi – non solo a parole, ma anche nelle azioni, è in campo al fianco degli altri enti pubblici e della rete dell’associazionismo e della cooperazione, per promuovere azioni coordinate con scuole e forze dell’ordine, con il fermo proposito di fermare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto, per una nuova convivenza civile tra donne e uomini”.

 

“Tante, troppe le donne uccise anche in Italia e soprattutto in questi ultimi anni – scrivono Porzi e Bracco -. Queste morti non sono isolati incidenti che arrivano in maniera inaspettata e immediata, ma sono l’ultimo efferato atto che pone fine a una serie di violenze continuative nel tempo. Il “Femminicidio” infatti, la violenza di genere, è un fenomeno complesso, non è solo la violenza estrema che pone fine alla vita di una donna, è molto di più, è  una violenza sistemica e trasversale che pervade tutti gli “ambiti vitali”, dalla famiglia, alla scuola, all’organizzazione sociale”. Per questo motivo, secondo gli amministratori provinciali, è quello culturale il terreno prioritario su cui agire “per suscitare significativi cambiamenti”.

 

E non vi è dubbio che per sviluppare questo processo di evoluzione culturale e sociale, un ruolo centrale deve essere svolto dal mondo della scuola. “E’ la scuola la prima istituzione pubblica con cui un soggetto entra in contatto – scrivono ancora rivolgendosi a questo settore Porzi e Bracco – in essa avviene una specie di imprinting che lascia un segno”. La missiva contiene quindi la proposta di attivare, a partire proprio da questa giornata ed al fine di celebrarla degnamente, momenti e percorsi di riflessione sull’argomento.

 

“E’ fondamentale – si legge – favorire nei giovani una riflessione ed un percorso di conoscenza atto a destrutturare gli stereotipi e a costruire identità di genere libere, non condizionate e consapevoli. E’ fondamentale poi insegnare alle ragazze/ai ragazzi a non tollerare mai la violenza, anche quando questa ci viene da persone a cui vogliamo bene, affinché nessuno creda più che essa appartenga all’idea dell’amore, dell’affettività e della relazione tra i sessi. Tutti inoltre, come cittadini, insegnanti, familiari, ecc. dobbiamo imparare a riconoscere la violenza, anche quando essa si presenta attraverso segnali impliciti. E denunciarla”.

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