Regionali 2015, come cambierà la fisionomia del Consiglio

Non si sa con quale legge elettorale si andrà a votare per la Regione, ma da qui a qualche mese il Consiglio cambierà sicuramente fisionomia. Mentre il mondo della politica umbra è al lavoro sulla nuova legge elettorale regionale che sarà licenziata dall’Assemblea legislativa a fine settembre, giocando un po’ con numeri e proiezioni, si può ipotizzare sin da ora come sarà composto il prossimo Consiglio regionale. Un’assemblea che presenterà tante novità a cominciare dall’ingresso del Movimento 5 Stelle.

Sarà sicuramente una compagine “dimagrita” quella che uscirà dalle urne di marzo. Dagli attuali 30 consiglieri, infatti si passerà a 20. Dodici dovrebbero essere quelli spettanti alla maggioranza e 8 all’opposizione (attualmente sono 19 alla maggioranza più il presidente e 11 all’opposizione). Sulla scorta di questo dato e proiettando i risultati delle elezioni Europee sulle prossime elezioni regionali, il Movimento 5 Stelle, che alle Europee ha ottenuto il 19,47% con oltre 90mila voti, dovrebbe piazzare a Palazzo Cesaroni 2 – 3 consiglieri. C’è da ribadire che si tratta di ipotesi e che a livello locale, nelle amministrazioni comunali in cui si è votato in contemporanea alle Europee, il M5S non ha registrato lo stesso risultato e non ha avuto quell’exploit di consenso che ci si aspettava alla vigilia.

Le Regionali 2015, con tutta probabilità, vedranno oltre all’ingresso dei grillini, l’addio della Lega Nord che aveva rappresentato la grande novità delle elezioni del 2010. Destinati a rimanere per strada anche altri partiti cosiddetti minori. Molto dipenderà dalla prossima legge elettorale. A tal proposito i socialisti hanno fatto già sapere che sono “pregiudizialmente contrari ad un testo che tenda a determinare, con i suoi meccanismi elettorali, al massimo la presenza di 2 o 3 forze politiche”, quindi la nuova legge elettorale regionale “dovrà consentire l’ingresso a Palazzo Cesaroni alle forze politiche coalizzate che raggiungano almeno un esito elettorale intorno al 3 per cento”.

 

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