SI TORNA A PARLARE DI MERITO

Lo fanno Roger Abravanel con il suo “Aristocrazia 2.0″ , pubblicato da Solferino, e Carlo Cottarelli con ” All’inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica”, pubblicato da Feltrinelli. Il saggio di Abravanel si pone in netto contrasto con le critiche alla meritocrazia, avanzate soprattutto nel mondo anglosassone, di cui è palese esempio il libro di Michael Sandel ” La tirannia del merito”, tradotto recentemente  per Feltrinelli. L’assunto di Abravanel è che la necessità di riscoprire il valore del merito pervade tutta la società italiana, dal mondo delle imprese alla pubblica amministrazione, dall’università alla magistratura. Il capitalismo italiano, secondo l’autore, dovrebbe superare il capitalismo familista per diventare capitalismo degli azionisti in mano a manager competenti e forgiati nelle migliori università. Solo così l’economia italiana può transitare nel mondo competitivo dell’economia della conoscenza. Ma per questo, secondo Abravanel, c’è bisogno di un’impresa che possa utilizzare i migliori cervelli e la più moderna tecnologia e quindi “piccolo non è bello” e le piccole e medie imprese italiane non sono adatte a raccogliere questa sfida. Una sfida che comunque va raccolta da tutto il sistema paese e l’analisi dell’autore del saggio ” Aristocrazia 2.0″ si fa persino spietata, quasi una vera e propria requisitoria, nei confronti dell’ università e della magistratura italiana che si sottrarrebbero ad ogni valutazione sul merito. ” La realtà è che milioni di italiani – scrive Abravanel – si sono ormai convinti che l’università italiana è irrimediabilmente anti-meritocratica” , mentre nel sistema giudiziario mancherebbero i ” checks and balances”,  cosicché “l’indipendenza è diventato un potentissimo alibi per l’autoreferenzialità”. Impietosa sui mali del nostro paese è anche l’analisi di Carlo Cottarelli, che si sofferma molto ad indicare i modi per uscire dallo stallo in cui si trova l’Italia, partendo dalla necessità di riscoprire il valore del merito come essenziale per far crescere la nostra società. Ma Cottarelli non si sottrae dal constatare che la meritocrazia, se determina una crescita selvaggia, può far crescere anche le disuguaglianze. E la risposta non può non risiedere nel ruolo dello Stato perché ” il principio del merito deve essere moderato da politiche di solidarietà e di ridistribuzione”. Insomma il confronto sulla meritocrazia continua. Forse siamo ancora solo alle prime battute.

Il libraio

Roger Abravanel, “Aristocrazia 2.0. Una nuova élite per salvare l’Italia”, Milano, Solferino 2021 pp.339, Euro 17,00

Carlo Cottarelli, “All’inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” ,Milano, Feltrinelli 2021,npp. 176, Euro 15