Thyssen Krupp, la multinazionale conferma esuberi e tagli, sindacati e istituzioni sulle barricate

I vertici di ThyssenKrupp Business Area Materials Services e Acciai Speciali Terni, nel presentare il piano industriale alle istituzioni e ai sindacati hanno confermato i da 550 esuberi, il taglio dei costi di 100 milioni di euro l’anno e la chiusura del secondo forno nel 2016 se la situazione di mercato non cambierà. I vertici di Tk-Ast hanno detto che negli ultimi anni Ast ha attraversato “un periodo difficile, che ha comportato delle perdite significative attribuibili alle avverse condizioni di mercato e a inefficienze strutturali comprendenti il mix di prodotto e il contenimento del raggio di commercializzazione a livello territoriale”. Per il polo ternano è stato deciso di intraprendere un “piano di azione strategico globale, in grado di ristabilire la profittabilità sostenibile dell’azienda, nonostante il difficile quadro del mercato caratterizzato da un’esistente sovraccapacità”’, hanno detto i rappresentanti della multinazionale.

E’ previsto anche ”un maggiore focus sui laminati a freddo e un incremento delle vendite rivolte agli utenti finali. Questo nuovo approccio strettamente legato all’andamento del mercato – hanno sottolineato i vertici della Thyssen – presuppone un cambiamento nella produzione che deve limitare i propri volumi in base alle vendite redditizie. Ciò comporta l’incremento delle capacità nella produzione dei laminati a freddo affiancata da un’ottimizzazione dell’efficienza nella fase liquida e una contemporanea chiusura del secondo forno entro il 2015/2016. La chiusura del secondo forno potrebbe essere riconsiderata – avverte l’azienda – solo se le condizioni di mercato miglioreranno notevolmente e tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti”. La società ha ribadito di essere “fermamente convinta che tali misure siano ben ponderate e indispensabili per garantire il futuro di Acciai Speciali Terni e il suo valore per i propri stakeholder”.

Durissima la reazione delle istituzioni e dei sindacati secondo i quali “il piano è privo di qualsiasi prospettiva strategica e scarica la ricerca dell’equilibrio tra competitività e redditività esclusivamente sulle spalle dei lavoratori”. Fiom, Fim e Uilm hanno proclamato per domani uno sciopero di 8 ore con una manifestazione davanti ai cancelli di viale Brin con la presenza di segretari nazionali a Terni.

LA SCHEDA

Va ricordato che la Ast, Acciai speciali Terni, azienda siderurgica fondata nel 1884, è uno dei principali produttori mondiali di laminati piani di acciaio inossidabile. Tutto il gruppo, di cui fanno parte anche Aspasiel, Tubificio, Società delle fucine e Terninox, conta attualmente circa 2.800 dipendenti. Lo stabilimento ha una capacità produttiva potenziale di 1,5 milioni di tonnellate annue e dispone dell’intero ciclo di fabbricazione dei laminati piani di inox attraverso i due forni elettrici di fusione. Dopo la privatizzazione del 1994, a fine anni ’90 è passata sotto il totale controllo della ThyssenKrupp. Nel 2012 l’Ast era stata venduta ai finlandesi di Outokumpu, per poi tornare nei mesi scorsi nelle mani dei tedeschi. Nel 2004 la fabbrica ha già attraversato una vertenza difficile con la chiusura, decisa sempre dalla ThyssenKrupp, del reparto di produzione di acciaio magnetico.

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