Case di riposo, blitz dei Carabinieri in Umbria: cinque abusive. Denunciati 43 medici e titolari.

Cinque case di riposo abusive, titolari denunciati e 43 medici di base sotto inchiesta. È  il bilancio di un blitz dei Carabinieri del Nas scattato in tutta l ‘ Umbria. Così  come nel resto d’ Italia la magistratura ordina controlli per capire se le residenze che ospitano gli anziani sono in regola, come è  stata gestita l ‘ emergenza sanitaria, quanto personale ha lavorato e quanti erano i malati. Soprattutto quali misure sono state adottate per garantire gli anziani. I Carabinieri del Nas hanno fatto controlli a tappeto nelle residenze che ospitano anziani autosufficienti. Sono stati denunciati in Umbria cinque titolari di altrettante case di riposo in cui hanno trovato anziani  non autosufficienti , che non potevano essere accolte. Le strutture non erano, infatti, autorizzate per  accogliere persone non autosufficienti , non avendo nella struttura le competenze  e professionalità  necessarie. Strutture dove non c ‘erano infermieri e medici, come un direttore sanitario.Su 89 anziani identificati ben 65 sono risultati non autosufficienti.  Molte di queste beneficiavano infatti dell’assegno dell’Inps, riconosciuto per le persone che necessitano di accompagnamento. I titolari sono stati denunciati alle procure di Perugia e Terni. Ma l’ attività  dei Carabinieri del Nas è  andata oltre i responsabili delle strutture. Anche 43 medici di base, in rapporto con i 65 pazienti non autosufficienti,  sono stati denunciati all’ autorità  giudiziaria. I medici sono accusati di aver  certificato che i 65 anziani fossero autosufficienti, così  da consentire alle strutture sanitarie  controllate di poterli ospitare. I non autosufficienti per legge devono stare nelle residenze protette. Per adesso gli anziani non sono stati trasferiti per evitare rischi legati all’ emergenza sanitaria. Certo è che, almeno da quanto emerge, non ci troviamo di fronte a casi come quelli della Lombardia dove la magistratura ha aperto inchieste sull’elevato numero di decessi nelle case di riposo. In quel caso tra i reati ipotizzati ci sono quelli di omicidio colposo plurimo ed epidemia colposa.