Coronavirus, l ‘Ospedale di Perugia sperimenta il farmaco anti artrite su tre contagiati da Covid-19. Primi segnali positivi.

Una delle speranze terapeutiche per le cure a pazienti con Covid è un farmaco nato per l’artrite reumatoide, malattia cronica caratterizzata da un’infiammazione che provoca dolore, rigidità muscolare e difficoltà di movimento. Ed è proprio l’infiammazione il comune denominatore di artrite e Covid. In presenza di polmonite grave può subentrare una “tempesta di citochine”, sostanze che vengono prodotte in eccesso dall’organismo per difendersi dal virus e vanno ad infiammare i polmoni. Tra queste, scrive oggi il Corriere della Sera, la più pericolosa è l’interleuchina 6, bersaglio di un farmaco in commercio da diversi anni per l’artrite, prodotto da Roche. Disinnescare l ‘infezione polmonare significa evitare che il paziente vada in terapia intensiva. L’azienda farmaceutica sta consegnando il farmaco agli ospedali che ne hanno bisogno e si accinge a partire con una sperimentazione di Tocilizumab . Un famoso pneumologo della Fondazione Gemelli di Roma, Luca Richeldi, ritiene che è un grande vantaggio poter contare su una molecola di ” cui conosciamo gli effetti collaterali “. Un farmaco già utilizzato in altre strutture ospedaliere che lo ritengono utile per intervenire quando il corpo, per difendersi dal virus, produce sostanze che infiammano i polmoni. Ora anche l ‘ Ospedale di Perugia sta avviando una sperimentazione di questo farmaco nato per l’artrite reumatoide. Sarebbe stato somministrato su tre pazienti contagiati da Covid-19, ricoverati in terapia intensiva. E’ ancora presto per alimentare una speranza consistente ma ,da quello che trapela sotto traccia, sembra che le prime risposte siano positive. Certo c ‘ è bisogno di riscontri, c ‘ è la necessità di non dare illusioni, ma dei segnali positivi stanno arrivando. Del resto già l ‘Aifa ha approvato il protocollo della sperimentazione scientifica del Tolicizumab, Napoli e Modena saranno capofila. Nel fine settimana altri quattro pazienti ricoverati nell’Ospedale di Cotugno di Napoli sono stati trattati con il Tocilizumab . In totale sono 11 i pazienti trattati a Napoli con questo farmaco. ” Quattro pazienti in rianimazione stanno meglio – afferma il professor Vincenzo Montesarchio direttore dell’oncologia dell’azienda ospedaliera campana –  per il primo si attendono le valutazioni del rianimatore prima di procedere ad estubarlo “. Le notizie positive arrivano anche dagli altri tre pazienti a cui è stato somministrato il Tocilizumab a partire da sabato scorso: ” c ‘ è stata un’ottima risposta al farmaco. Non erano in rianimazione – precisa Montesarchio – ma erano ricoverati in condizioni severe “. Il farmaco si sta utilizzando in tutta Italia, da Milano a Pesaro, da Modena a Cosenza, i risultati – scrive oggi pomeriggio “La Repubblica” – vanno tutti nella stessa direzione: si registra un rapido miglioramento dei pazienti. Una speranza che inizia a trovare qualche riscontro importante.