Covid-19, l ‘indice Rt dell’Umbria cresce ma resta sotto 1. Aumentano le infezioni domestiche e l’età media dei positivi .

Il dato di questi giorni deve indurre l’Umbria ad un aumento del livello di attenzione , su questo non ci sono dubbi. La circolazione del virus è ,infatti, diffusa su tutto il territorio regionale con punte abbastanza consistenti a Perugia, Terni, Foligno, Marni, Orvieto e Bastia Umbra. Queste città , tutti insieme , registrano la metà dei casi attualmente positivi in Umbria (477). Tra l’altro da qualche settimana  assistiamo ad un incremento significativo dell’età media . L’ipotesi è che si stia verificando un modello di trasmissione che coinvolge i contatti familiari tra diverse fasce d’età. Per gestire questo problema , sostengono gli esperti,  è necessario costruire un modello  di relazione tra le generazioni basato sul rispetto delle regole. Solo così si potranno ridurre i rischi senza rinunciare a una integrazione tra giovani e anziani.  I giovani debbono essere prudenti anche a scuola rispettando le regole e mantenere le misure quando tornano a casa. Gli anziani, soprattutto se fragili per età e altre patologie, debbono proteggersi con l’uso costante delle mascherine  e facilitare il rispetto delle misure da parte dei familiari più giovani. Da domani inizia una settimana molto importante perchè arriveranno le prime valutazioni sull’effetto della scuola. Il primo caso di contagio è stato registrato a Spoleto, dove uno studente del Liceo scientifico  ” Alessandro Volta”  è risultato positivo. Ma gli effetti del rientro in classe si potranno valutare non prima della metà della settimana che sta per cominciare. Nel frattempo abbiamo il dato dell’ultimo monitoraggio , effettuato dall’Istituto superiore di sanità , sull’indice Rt : l’Umbria riesce ad avere un valore inferiore a 1 , esattamente 0,85. Il monitoraggio si riferisce al periodo 7 – 13 settembre. Come abbiamo più volte ricordato l’indice Rt indica il numero medio di infezioni generate da una persona infetta. Se una Regione registra un valore inferiore a 1 le nuove infezioni tenderanno a decrescere, se invece supera 1 , tanto più rapidamente aumenterà il numero dei contagi. Ebbene la nostra Regione può tirare un sospiro di sollievo rispetto ad altre realtà del Paese, ma è anche vero che l’indice Rt sta crescendo in modo preoccupante, sia pure lentamente. C’è soltanto uno o,15 che ci separa dalla soglia di pericolo, un margine minimo che si coglie a malapena. Sette Regioni stanno meglio dell’Umbria. Il lavoro di tracing istantaneo è la vera arma del territorio. Se l’Umbria sarà in grado di tracciare i nuovi casi e fare diagnosi precoci riuscirà sicuramente a controllare l’epidemia e quello 0,85 farà sicuramente meno paura.