Covid in Umbria, resta un 4,4% di over 50 non vaccinati: modello Trasimeno nel resto della Regione

In Umbria c’è una maggiore tendenza al decremento rispetto alla media nazionale. Questo il quadro che emerge dall’aggiornamento sull’andamento epidemiologico del Covid-19 elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale.

La curva epidemica in Umbria, come pure la media mobile a 7 giorni, mostra un trend in diminuzione rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 18 gennaio è pari a 1.576.

L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni diminuisce attestandosi ad un valore di 0,78. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra tassi superiori alla media regionale tra coloro che hanno età compresa tra 3-44 anni, con un trend in leggera discesa per tutte le classi d’età ad eccezione della fascia della popolazione compresa tra 3 e 5 anni, mentre l’incidenza settimanale mobile più elevata è riscontrata nella classe d’età 11-13 anni.

Tutti i Distretti sanitari hanno l’incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti.

Rispetto alla scorsa settimana si osserva una leggera diminuzione nell’impegno ospedaliero regionale (al 18 gennaio 214 ricoveri di cui 10 in terapia intensiva), mentre si registrano nella settimana 10-16 gennaio 32 decessi.

I dati elaborati dal Nucleo epidemiologico regionale, sono stati resi noti dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, nel corso della conferenza stampa di aggiornamento settimanale sull’andamento dell’epidemia alla quale, oltre all’assessore, hanno partecipato il direttore regionale alla Salute, Massimo Braganti, il commissario per l’emergenza covid, Massimo D’Angelo, Carla Bietta e Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico e l’ingegnere Fortunato Bianconi che ha illustrato l’aggiornamento del modello predittivo sul carico ospedaliero.

  In apertura dell’incontro l’assessore Coletto ha reso noto che “dal 30 novembre al 18 gennaio sono state erogate 13.572 prestazioni, di cui 1420 nelle ultime due settimane”.

“Lo smaltimento delle liste d’attesa – ha detto Coletto – rimane un obiettivo della programmazione regionale. Liste che sono frutto di disposizioni nazionali che, per un paio di anni, hanno bloccato o rallentato l’erogazione di molte prestazioni”.

Analizzando i dati l’assessore ha sottolineato che “vista l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive al 7.9, l’Umbria dovrebbe rimanere anche questa settimana in zona bianca, anche se abbiamo leggermente superato di un punto l’occupazione dei posti letto in area medica. L’obiettivo che ci stiamo dando, anche grazie alle semintensive e il monitoraggio costante delle terapie intensive che sono 127, di cui 10 occupate, è di gestire la pandemia con un costante monitoraggio delle varianti con l’aiuto della professoressa Mencacci e con il coordinamento del commissario non abbiamo un unico ospedale covid, ma i pazienti covid sono distribuiti nei presidi ospedalieri del territorio in modo da non bloccare le prestazioni sanitarie importanti come gli interventi chirurgici e gli screening per alcuni dei quali siamo i primi in Italia”.

Al momento in Umbria. In Umbria l’80,5 per cento della popolazione è vaccinata e solo il 4,4 per cento degli over 50 non ha ricevuto nessuna dose di vaccino. Nelle Rsa covid, Le Grazie di Terni e il Seppilli di Perugia, attualmente sono 45 i ricoverati.

Con l’augurio che sia “quanto più omogeneo possibile su tutto il territorio”, il commissario regionale per l’emergenza Covid-19, Massimo D’Angelo, ha annunciato che a breve sarà fatto il punto per definire il cronoprogramma dell’attivazione della vaccinazione a scuola.

“Ho fatto specifica richiesta ai direttori dei distretti sanitari dell’Umbria per attivare l’intervento” ha aggiunto D’Angelo sottolineando che il modello sperimentale, partito per iniziativa del direttore del distretto del Trasimeno nella sede dell’istituto comprensivo di Tavernelle, con la Usl 1 che ha iniziato a somministrare il farmaco anti-Covid ai bambini dai 5 agli 11 anni, “credo che debba funzionare in tutta la regione”.

 “I direttori dei distretti – ha spiegato – stanno avviando la ricognizione su scuole e numero di bambini che le frequentano nei vari comuni umbri, perché siamo convinti che vaccinare all’interno delle scuole aumenti l’adesione”.
Durante l’aggiornamento sull’andamento epidemiologico elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale, è stato anche segnalato che “tutte le fasce in età scolare hanno un’incidenza superiore alla media regionale e sono 190 oggi le classi in isolamento, soprattutto i nidi, le scuole dell’infanzia e le primarie”.