Covid Umbria, ecco da dove provengono i campioni con varianti. Il paziente zero e le località più colpite

In Umbria ” cominciano a vedersi i primi segnali d’efficacia” delle misure di contenimento del Covid. Lo ha rilevato il direttore regionale della sanità Claudio Dario nella conferenza stampa di questa mattina sui dati della pandemia. Ha comunque rilevato che rimangono ” differenze molto significative” tra la provincia di Perugia, dove più alto è il contagio, e quella di Terni. Gli esperti del nucleo epidemiologico hanno , poi, spiegato che l’incidenza dei casi per 100 mila abitanti ” non è più in salita”. Resta molto forte il problema “varianti” con i campioni inviati all’Istituto superiore di sanità. Dei 191 inviati, 77 sono stati già sequenziati e 114 li stanno sequenziando con i risultati che dovrebbero arrivare fra sabato e domenica. Dei 77 sequenziati, 41 hanno evidenziato la variante brasiliana mentre 21 quella inglese. ” Si tratta di percentuali oggettivamente alte”, ha confessato questa mattina Claudio Dario.  Che poi aggiunge: ” Ciò che è emerso finora è che l’incidenza delle varianti è significativa e che stanno sostituendo il ceppo originario”. Per i 41 risultati positivi della variante brasiliana, ha confermato Dario, abbiamo  ” 21 campioni provenienti dal laboratorio di Perugia, 8 da Città di Castello, 5 da Spoleto, 1 dall’Istituto zooprofilattico e 1 da Terni”.  Per i 21 della variante inglese, invece, abbiamo ” 9 dal laboratorio di Perugia, 7 da Città di Castello e 1 da Spoleto”. E’ chiaro che si parla di dati ancora parziali in attesa di sapere l’esito degli ulteriori 114 campioni inviati all’Istituto superiore di sanità. Quello che però emerge, e che lo stesso Dario in qualche modo conferma, è che le varianti stanno sostituendo il virus originario. Adesso lo sforzo è concentrato nella individuazione del paziente zero, cosa naturalmente non semplice anche se degli indizi sui quali lavorare ci sarebbero. ” Stiamo facendo una mappatura perché non è semplice trovare il paziente zero in presenza di tre virus diversi, due dei quali sono varianti che circolano. Le mappature e gli studi sui cluster potranno aiutarci ad individuare i pazienti zero delle varianti inglese e brasiliana. Ad oggi non li abbiamo ancora trovati e non risultano persone provenienti da aree infette”, afferma il commissario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo. Per quanto riguarda le aree più colpite si confermano i territori dell’Alta valle del Tevere, il Trasimeno, Perugia, Bastia-Assisi e Foligno. In questi comprensori si registra una incidenza ancora alta. Nel ternano, invece, si conferma una incidenza sotto il limite critico di 200.