Emergenza Covid, Sindaci pronti alle restrizioni ma la Regione faccia la propria parte. Mezza Umbria zona rossa

I Sindaci dell’Umbria chiedono ” un incontro immediato” alla Tesei per affrontare la drammatica situazione dell’emergenza Covid che vede la nostra Regione l’unica considerata a rischio alto. I Sindaci dei comuni con maggiore incidenza di casi Covid sono pronti ad assumere  ” le decisioni necessarie a tutelare la salute dei cittadini e il contenimento dell’ epidemia ed a emanare ordinanze con i propri provvedimenti”. É quanto scaturito da una riunione dei primi cittadini. Nella lettera inviata alla governatrice è stata sottolineata ” la necessità di un confronto per valutare alcune delle misure restrittive indicate dalla stessa Regione nella comunicazione inoltrata ad Anci regionale e riguardante 29 comuni con maggior tasso di casi Covid”. Alla video conferenza promossa dai comuni umbri hanno partecipato la maggior parte dei 29 comuni coinvolti e il commissario straordinario per l’emergenza, Massimo D’Angelo. I 29 comuni a rischio sono: Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno,  Tuoro sul Trasimeno,  Piegaro, Città della Pieve,  Panicale,  Castiglione del Lago,  Fratta Todina,  Deruta, Collazzone,  Marsciano,  San Venanzo,  Torgiano,  Perugia,  Corciano, Bevagna, Montefalco,  Valtopina, Foligno,  Spello,  Sellano, Nocera Umbra,  Gualdo Cattaneo,  Trevi,  Calvi dell’Umbria,  Amelia, Lugnano in Teverina e Attigliano. Mezza Umbria  quindi tra oggi e domani rischia di finire in zona rossa con nuove e maggiori restrizioni. In poche parole, dopo non aver deciso nulla in queste ultime settimane, la Presidente Tesei passa il cerino nelle mani dei Sindaci. In molti comuni umbri, infatti, l’incidenza dei positivi supera 200 casi ogni 100 mila abitanti, superando quindi la soglia critica fissata dagli esperti. Sono 29 i comuni dove alto è il rischio contagi e che potrebbe sfuggire di mano. Fratta Todina è addirittura a 1.100 contagi ogni 100 mila abitanti, seguono Torgiano con 789, Bevagna 591, Deruta 563, Magione 433, Perugia 368, Corciano 278, Montefalco 401, Foligno 336, Spello 308, Calvi dell’Umbria  402, Amelia  365, Lugnano in Teverina 349, Valtopina 381. Una situazione drammatica con il rischio di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli esercizi commerciali (bar e ristoranti). Un nodo centrale è proprio quello delle scuole soprattutto se il Comune di Perugia sarà in zona rossa. Ma quello che resta da capire come sia stato possibile arrivare ad una situazione del genere quando già da due settimane emergeva un quadro preoccupante. Proprio per questo c’è chi contesta alla Presidente Tesei di aver fatto come ” Ponzio Pilato “.