L’insuccesso dei test rapidi. Sull’acquisto il Pd chiede conto alla Tesei e Ricci.

C ‘è chi parla di flop, altri di insuccesso evidente. Una cosa è certa: la stragrande maggioranza dei test che riscontravano la presenza nel sangue di IgM e IgG del SarsCoV2, sono stati poi smentiti dalla verifica del tampone molecolare in laboratorio. Proprio oggi il quotidiano ” La Nazione”, in un articolo firmato dalla sempre informatissima Erica Pontini, riporta la confessione di un infermiere dell’Asl che afferma ” I test rapidi positivi che abbiamo fatto ? Al tampone sono tutti negativi”. Ma quando un cittadino risulta positivo al test rapido fatto in un laboratorio privato cosa succede ? Invita, senza obbligarlo, il cittadino a restare in casa e contata il medico che, a sua volta, si rivolge all’Asl. Ma c’è di più: gli ex contagiati che sono risultati negativi al secondo tampone molecolare e quindi guariti, si sottopongono al sierologico per sapere se hanno sviluppato gli anticorpi e risultano positivi. Così sono costretti a fare di nuovo la trafila. ” Se continuiamo così il sistema collassa”, garantisce un operatore del sistema dei laboratori umbri. Oltre a sprecare una quantità rilevante di tamponi. In realtà si tratta di una questione più volte denunciata da tanti esperti e poco presa in considerazione in tempo utile. Nel frattempo scoppia una bagarre politica sull’acquisto diretto dei sierologici da parte della Regione dell’Umbria. I consiglieri regionali del Pd Tommaso Bori e Michele Bettarelli chiedono di conoscere l’iter della trattativa diretta finalizzata all’acquisto di 300 mila euro di test sierologici da una ditta specifica umbra. Se la scelta fatta è stata determinata da una valutazione medico-scientifica o è il frutto di una scelta degli organi politico-amministrativi. Ma c’è di più: vogliono conoscere il ruolo svolto sulla vicenda dal Capo di Gabinetto della Presidente Tese (Federico Ricci). C’è un particolare sul quale l’opposizione vuole andare fino in fondo. Come mai il Capo di Gabinetto ha inviato una mail alla Protezione Civile ” per invitarla a prendere contatti con l’Azienda distributrice dei test ai fini dell’acquisto ancora prima che arrivasse la relazione dell’Istituto di Microbiologia “.  Chiedono poi alla Presidente Tesei ” se conosceva, prima di questi fatti, l’imprenditore a cui viene commissionato l’acquisto diretto “.