Perugia, “Avvocato di strada”: due anni a fianco degli ultimi

“Avvocato di strada”, l‘associazione-organismo di volontariato (odv) operante sul territorio nazionale da oltre un ventennio, è da due anni operativa anche a Perugia, con sede presso il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana con cui ha avviato una proficua collaborazione. Quest’associazione è nata a Bologna, dall’intuizione dell’avvocato Antonio Mummolo nell’avvertire l’esigenza di aiutare le persone che non potevano accedere alla Giustizia, perché “invisibili” nel vivere per strada.

Attenzione legale agli “ultimi”. Il 5 luglio 2021, in piena pandemia, “Avvocato di strada” apriva il suo “sportello” a Perugia, presente già in circa cinquanta città della Penisola al punto di essere definito lo «studio legale più grande d’Italia». Nel capoluogo umbro mette a disposizione gratuitamente la professionalità dei soci (una quindicina tra avvocati, studenti in giurisprudenza e volontari Caritas) a persone che non hanno diritto a nessun beneficio, non solo a quello della Giustizia, ma anche a quello della Salute e ad altri fondamentali per vivere dignitosamente. Si tratta perlopiù di persone senza fissa dimora e senza una residenza, gli “ultimi”, gli “scarti” della società come ricorda spesso papa Francesco nel richiamare cristiani e uomini di buona volontà a non fare mancare il proprio sostegno a questa gente provata dalla vita per tante circostanze. Una delle categorie di persone più vulnerabili, che si rivolge allo “sportello” perugino dell’“Avvocato di strada”, è rappresentata dagli ex detenuti, spesso totalmente privi di qualsiasi tutela una volta usciti dal carcere.

La “residenza fittizia”. Lo sportello dell’“Avvocato di strada” di Perugia, aperto il martedì pomeriggio (dalle ore 17.30 alle 19.30, in estate, e dalle ore 16 alle 18, in inverno), contribuisce a contrastare il preoccupante fenomeno della povertà in aumento, come evidenzia l’ultimo Rapporto della stessa Caritas diocesana. In questi primi due anni si sono rivolte molte persone, anche segnalate dal Centro di ascolto diocesano Caritas, e a più di 40 di loro è stata avviata attività legale. Nella gran parte dei casi sono senza fissa dimora e richiedono principalmente la “residenza fittizia”, perché la prima necessità di queste persone è quella di ottenere una residenza per poter accedere a una serie di servizi socio-previdenziali e sanitari a cui non avrebbero diritto.

Conoscenza delle attività. Lo “sportello” perugino dell’associazione “Avvocato di strada” svolge, oltre ad attività di ascolto e di consulenza legale gratuita per singoli e famiglie in gravi difficoltà, anche attività di formazione per giovani avvocati e di promozione di convegni per far conoscere le sue iniziative a livello territoriale e di sensibilizzazione al diritto alla salute, in primis all’accesso alle cure. Un’attività che non può non essere fatta conoscere anche attraverso i mass media. Gli “avvocati di strada” Emma Contarini, coordinatrice dello “sportello” perugino, Marco Geremia e Nunzia Parra, entrambi soci volontari, sono stati ospiti della  trasmissione “XL News” di Umbria Radio InBlu condotta dal direttore di testata Daniele Morini, che può essere ascoltata al seguente link:  https://www.umbriaradio.it/podcast/xlnews-avvocati-di-strada-in-umbria/ .

Decessi non solo dal freddo. La coordinatrice avv. Contarini, nel ribadire che l’associazione aiuta chi ha necessità di consulenza legale di vario tipo, ma non ha le risorse economiche sufficienti per la propria tutela, ha snocciolato alcuni dati significativi che danno una dimensione di questo fenomeno. «Quando parliamo di decessi dei senza fissa dimora – ha spiegato Emma Contarini – spesso siamo portati a pensare ai clochard che muoiono dal freddo, ma in realtà questi rappresentano meno di un quarto delle morti complessive che portano con loro i tratti di una grave emarginazione sociale, di grande sofferenza e di degrado personale che va ben oltre le stagioni dell’anno. Ad esempio, nel 2022, in Italia, sono deceduti 393 senza fissa dimora, il 91% uomini, con in media 47 anni d’età, il 33% italiani, di cui solo 86 in inverno, la gran parte in estate (109), in autunno (101) e in primavera (97)».

Camminare insieme. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, in occasione del “bilancio” dei primi due anni di attività di questo “sportello”, ha commentato: «Da subito abbiamo accolto la possibilità di avere all’interno del “Villaggio della Carità” uno spazio dedicato agli “avvocati di strada”. È importantissima ogni forma di lotta alla marginalità, abbiamo bisogno di camminare insieme per poter servire al meglio questi nostri fratelli e sorelle in estrema fragilità, in estrema povertà». È il commento «Credo che la possibilità di un’assistenza legale gratuita – prosegue il direttore – sia un’opportunità reale per una ripartenza, per riuscire a rimettere in fila i pezzi di quella vita tante volte ferita e che porta con sé degli strascichi che necessitano di essere sanati e superati. Quindi – conclude don Marco Briziarelli – un grazie profondo e grande lo rivolgiamo a tutti gli “avvocati di strada”».