L’ultimo abbraccio di Perugia a Paolo Rossi

Perugia – In tanti sono presenti questa mattina al Renato Curi per dare l’ultimo saluto a Paolo Rossi. La bara è arrivata allo stadio poco dopo le ore 9 per poi essere portata fuori intorno alle 10,30. Molti quelli che hanno atteso l’arrivo del feretro a Pian di Massiano con bandiere e uno striscione: “Ciao Pablito Rossi. Curva Nord“. Poi la cerimonia in campo.

Presente il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, che, insieme ad altri esponenti dell’amministrazione comunale, non è voluto mancare. “Tra Paolo Rossi e Perugia – ha detto – c’è sempre stato un rapporto stretto. Per questo abbiamo voluto fargli questo omaggio, dargli un abbraccio simbolico da parte di tutti i cittadini che, per ragioni di sicurezza, non sono potuti venire”.

Presente anche una delegazione della società biancorossa con il presidente Massimiliano Santopadre, oltre ad alcune autorità civili e il cappellano della squadra padre Mauro Angelini. Santopadre ha assicurato “massima apertura nel poter fare qualcosa per ricordarlo”. Fra le proposte emerse in questi giorni, l’intitolazione a Paolo Rossi del settore giovanile.

Di giovani ha parlato proprio il cappellano del Grifo, padre Mauro Angelini, ricordando l’umanità di Rossi quando “di nascosto andava a trovare i bimbi malati all’ospedale”. “Ora gioca nelle praterie celesti – ha aggiunto – non solo con Scirea e D’Attoma, ma anche quei bambini malati di leucemia”.

Commossa da tanto affetto la moglie, la giornalista perugina Federica Cappelletti, che alle telecamere di Umbria Tv (che ha fatto una diretta) ha detto: “Il legame tra Paolo e questa città è sempre stato stretto. Ringrazio i perugini, sono orgogliosa di esserlo ed infatti le mie figlie sono nate a Perugia. Grazie a tutti”.

Paolo Rossi, 64 anni, che aveva giocato nel Perugia la stagione 1979/80,  è stato salutato anche da un ex Grifone che ha rappresentato le vecchie glorie biancorosse, Franco Vannini. Al termine della cerimonia il feretro di Paolo Rossi è stato portato al cimitero di Perugia per la cremazione.

Nel pomeriggio lo stesso stadio Curi è tornato ad ospitare il calcio giocato, con il tributo a Pablito impresso sulle maglie dei grifoni, il minuto di silenzio (osservato in tutti gli stadi italiani) e il lutto al braccio.

La salma era arrivata ieri sera (sabato) poco dopo le 18 al cimitero monumentale di Perugia, dove è stata accolta dalla moglie, Federica Cappelletti, dal sindaco di Perugia Andrea Romizi, dagli assessori Clara Pastorelli e Luca Merli e da alcuni tifosi. Sopra la bara, la maglia della nazionale con il numero 20 e una sciarpa del Vicenza.