Nuovi contagi, uno su quattro ha meno di 20 anni: la preoccupazione dei pediatri. Le resistenze dei genitori

Da metà ottobre c’è un aumento dell’incidenza nella fascia di età 0-9 e 10-19. Lo conferma l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità: uno su quattro dei nuovi contagiati ha meno di vent’anni. La circolazione del virus si sta ormai indirizzando verso le classi d’età meno “coperte” dal vaccino. Per questo, in attesa delle autorizzazioni all’uso dei preparati per la fascia tra i 5 e gli 11 anni, è necessario accelerare le vaccinazioni in quella tra i 12 e i 19 anni dove si assiste ad una preoccupante frenata. Dopo un buon inizio, infatti, la tendenza si è arrestata dalla metà di settembre, appena dopo la riapertura delle scuole. Ma c’è un problema in più: per raggiungere l’obiettivo del 90% di immunizzati è indispensabile che anche i ragazzi, coinvolgendo le loro famiglie, facciano la loro parte. Tra l’altro, la maggiore trasmissibilità della variante Delta inevitabilmente amplifica l’incidenza di casi nelle scuole. Lo abbiamo visto anche in Umbria: erano 35 gli alunni positivi al Covid venerdì scorso (5 novembre), in risalita rispetto a tre giorni prima quando i casi erano 21. Stessa tendenza per le classi in isolamento: i soli tre giorni sono salite da 15 a 20. In Umbria ancora non ci sono casi di giovani costretti a ricorrere al ricovero in Ospedale ma in altre regioni del Paese si sono registrati – nelle ultime due settimane di ottobre –  nelle fasce di età 0-9 e 10-19  ben 84 ospedalizzati e due ricoveri in terapia intensiva. Sono gli stessi pediatri a ricordare che ” non sono infrequenti le infiammazioni sistemiche e multi-organiche tra i ragazzi contagiati”.  Secondo alcuni dati, abbiamo per ogni classe, in media, 7 alunni non vaccinati e dunque non è possibile escludere focolai negli istituti vista la platea di ragazzi non coperti. La situazione è così delicata che si sta pensando di utilizzare medici vaccinatori nelle scuole per spiegare ai ragazzi l’urgenza di immunizzarsi. Punti mobili che potrebbero risultare efficaci anche per coprire con la terza dose i docenti che hanno ricevuto la seconda dose circa 5-6 mesi fa e dunque vanno coperti di nuovo. Ma il salto definitivo è atteso per i prossimi giorni, quando verranno coinvolti i bambini tra i 5 e gli 11 anni: ” La vaccinazione dei bambini è l’unica via per uscire dalla pandemia”, garantiscono gli esperti del Cts. Con l’arrivo del freddo e delle festività di dicembre il governo sta preparando un nuovo piano per fronteggiare la “quarta ondata” ormai partita in tutta Europa.