Over 80 e no vax, rischio di morte superiore di 56 volte rispetto a chi ha fatto la terza dose

Il ciclo vaccinale completo si conferma efficace in tutte le fasce di età nella prevenzione dell’ospedalizzazione, dei ricoveri i terapia intensiva e dei casi letali di infezione. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità diffuso ieri, che mette a confronto i numeri della pandemia degli ultimi due mesi. I dati conteggiati si riferiscono perlopiù a infezioni determinate dalla variante Delta ma tutto lascia pensare che i valori dell’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron siano ancora più incoraggianti. Gli over 80 non vaccinati corrono un rischio di morire per il Covid superiore di ben 56 volte rispetto a chi ha ricevuto la terza dose e di 9 volte più alto rispetto a chi è stato immunizzato con due dosi  entro 150 giorni.  Nella stessa fascia di età, il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati è circa dieci volte più alto rispetto a chi si è protetto con la doppia dose e di 85 volte più alto rispetto  a chi ha ricevuto  la terza somministrazione. In termini assoluti il numero dei contagi è maggiore fra i vaccinati, ma questo è l’ormai noto effetto-paradosso, dovuto al fatto che la stragrande maggioranza della popolazione è ormai vaccinata.  Resta comunque elevata la protezione dei vaccini nei confronti delle forme gravi di infezione: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni e tra i 91 e 120 giorni è pari rispettivamente al 95,7% e 92,6%, mentre cala all’88% nelle persone che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. L’efficacia nel prevenire il contagio e i casi di malattia severa sale rispettivamente all’ 86,6% e al 97 nei soggetti vaccinati con la dose booster.