Parrucche per non oncologici. Botta e risposta Meloni – Coletto

PERUGIA – Nessun allargamento del contributo per acquisto parrucche per non oncologici, ma più soldi per chi ha a che fare con malattie di tumore. Nella parte dedicata al Question time (Interrogazioni a risposta immediata) della seduta dell’Assemblea legislativa, la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni ha chiesto all’assessore alla Sanità, Luca Coletto un “aggiornamento circa l’estensione del contributo finalizzato al rimborso delle spese di acquisto delle parrucche anche per soggetti non affetti da patologie oncologiche”. In maniera specifica ha domandato all’Assessore e quindi alla Giunta regionale “se e come intende procedere in riferimento all’estensione del contributo per l’acquisto di parrucche anche alle persone non affette da patologie oncologiche”; ma anche di “adoperarsi affinché possa essere previsto un contributo economico anche per il tatuaggio con finalità mediche legato a patologie diverse da quelle oncologiche”.

Illustrando l’atto, Meloni ha ricordato come un anno fa sia stata “presentata una analoga mozione per l’estensione del contributo ‘parrucche’ anche a soggetti non affetti da patologie oncologiche’ respinta dalla maggioranza con la volontà però di rimandarla all’esame della Terza Commissione per reperire maggiori dati circa i soggetti affetti da queste patologie e per coinvolgere anche le reti sociali della Regione. Il passaggio della mozione in Commissione avrebbe significato però un ulteriore allungamento dei tempi (e infatti non è mai stata discussa) e poiché il numero delle persone affette da queste patologie è molto esiguo, affiancare questi malati a quelli oncologici ed estendere anche a loro il contributo sarebbe stato il modo più celere per fronteggiare tale situazione. Fra le malattie che maggiormente colpiscono l’aspetto estetico della persona, ce ne sono alcune non di tipo oncologico, che causano tuttavia una diffusa alterazione del cuoio capelluto e dei follicoli piliferi. Tali patologie interessano spesso le donne e soggetti minori i cui rapporti relazionali nei normali contesti di vita sono particolarmente compromessi dalla mancanza totale o parziale di capelli, pregiudicando in modo significativo lo sviluppo psicofisico della persona, condizionandone la socialità ed il vivere quotidiano. Nei pazienti affetti da tali patologie è frequente il ricorso all’utilizzo di parrucche che rappresentano un vero e proprio presidio sanitario necessario, ma l’acquisto e la manutenzione di questi presidi implica ingenti costi, spesso proibitivi e non sempre affrontabili dalle persone interessate. Il costo di una parrucca si aggira tra i mille e i 3mila euro e la sua durata è pari a 8-12 mesi, mentre per la protesi, cioè una parrucca realizzata ad hoc in base alle proprie esigenze e caratteristiche, il costo ammonta a circa 4mila euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione. La perdita di capelli correlata alle azioni di cura per contrastare le patologie oncologiche ha una durata temporale generalmente quantificabile in alcuni mesi, corrispondenti a quelli nei quali vengono effettuate le necessarie terapie, mentre la perdita di capelli correlata ad altre patologie o alle condizioni morbose perdura per anni e spesso per tutta la vita. La Regione Umbria ha riconosciuto un contributo fino a 300 euro a sostegno dell’acquisto di parrucche in favore di pazienti sottoposti a terapia oncologica. Occorrerebbe estendere tale contributo anche nei confronti delle persone affette da alopecia in conseguenza di patologie diverse da quelle oncologiche, poiché costrette anch’esse all’utilizzo ‘forzato’ della parrucca per lunga parte della vita. Altre Regioni, tra cui la Toscana e l’Emilia Romagna, hanno previsto l’estensione del rimborso parziale sull’acquisto di parrucche anche per i pazienti con forme croniche e gravi di alopecia areata e altre patologie congenite e/o acquisite. Visto che molto spesso alla perdita dei capelli, nei malati di alopecia si associa anche la perdita di peli e di sopracciglia che, da un punto di vista estetico genera un forte impatto soprattutto a livello sociale, sarebbe opportuno prendere in considerazione l’ipotesi di prevedere un contributo economico anche per il tatuaggio. La Liguria ha da poco presentato una proposta di legge per inserire il tatuaggio come prestazione del sistema sanitario regionale con l’impegno impegnata di introdurre un rimborso per quella che potrebbe diventare una nuova prestazione socio sanitaria convenzionata”.

L’assessore Luca Coletto ha risposto che “la fornitura di parrucche e il tatuaggio con finalità mediche non rientrano nei Lea e devono quindi essere finanziate con risorse regionali. La Giunta regionale ha dato continuità a quanto previsto con leggi regionali, confermando anche per il 2022 il contributo di 300 euro per i pazienti oncologici. È stato anche aumentato il finanziamento complessivo, da 80 a 100 mila euro. Ed anche per il 2023 verrà riconosciuto il contributo da 300 euro. L’attuale situazione del bilancio sanitario non consente un ulteriore ampliamento della misura”.

Simona Meloni ha “accolto positivamente l’ampliamento dello stanziamento di 20mila euro. Sappiamo che si tratta di risorse extra Lea e che necessitano di risorse aggiuntive. Sarebbe opportuno effettuare una ricognizione per capire quanti soggetti sarebbero interessati a questa misura per quantificare l’ammontare dello stanziamento necessario”.