Pd, seicento firme per fare il congresso subito. Bori vuole stringere i tempi.

Torna alla carica anche se ufficialmente l’iniziativa parte da ampi settori del partito. Un appello “corale, diffuso e plurale”, sottoscritto da 600 militanti provenienti da molti comuni umbri, tra cui – assicurano i promotori – circa 80 amministratori locali e altrettanti dirigenti di partito. Un documento consegnato al nuovo commissario del Pd umbro, Enrico Rossi. Con l’obiettivo, spiegano i promotori, di affermare che ” c’è bisogno di avere al più presto un Partito democratico presente, autorevole, attivo e rappresentativo”. L’ex Presidente della Toscana non è ancora arrivato in Umbria e già iniziano le prime grane. Un invito, quello dei presunti 600 firmatari, che l’ex governatore non si aspettava pur essendo un “comunista berlingueriano”, come si definisce lui stesso, assai navigato. Dell’iniziativa già sapeva, da diversi giorni Tommaso Bori aveva iniziato a chiamare in giro per il territorio, la nomina dell’ex Sindaco di Pontedera – al di la delle dichiarazioni ufficiali –  viene vista più come un problema che una opportunità. Nominando un personaggio cosi autorevole e robusto il segretario nazionale Zingaretti vuole ricostruire un clima di serenità e unità nel partito di via Bonazzi , prima ancora di pensare al congresso con quattro candidati. Un rischio troppo grande per stare fermi e aspettare, con la possibilità di riaprire le iscrizioni e allargare la base elettorale. Cosa che metterebbe a rischio quella che sembrava una scelta già decisa: Tommaso Bori segretario regionale. Dopo un primo momento di smarrimento e stupore si è deciso di non perdere tempo, è partita la raccolta delle firme e la decisione di fare in fretta. ” Da oltre 18 mesi – sottolineano i firmatari – ci troviamo, a tutti i livelli, senza organismi legittimati, e senza adeguati luoghi di discussione e di decisione, con gruppi dirigenti territoriali indeboliti e non coordinati. Pur avendo condiviso la scelta responsabile e collettiva di congelare i congressi già in atto, data la delicata fase di recrudescenza della pandemia rimane però invariata la necessità di ridare una guida, un senso e una traiettoria chiara al nostro partito”. E ora che succede ? ” Nulla, se io conosco ancora bene Rossi questa iniziativa provocherà il risultato esattamente opposto. E’ la prova del brutto clima che c’è nel Pd umbro”,  afferma una “vecchia” Ds dell’Umbria che ben conosce l’ex governatore della Toscana. ” Ma qualcuno può pensare che una figura così autorevole è stata mandata in Umbria semplicemente per fare il notaio ?”, aggiunge un ex esponente della sinistra oggi in pensione. Fatto sta che la lettera è stata firmata anche dai consiglieri regionali del Pd fatta eccezione di Donatella Porzi che ha preferito restare fuori.